Le lobby SI TAV sono disinteressate e vogliono solo il progresso per il bene di tutti. Che questa fosse una delle più belle barzellette degli ultimi anni lo sapevamo da tempo, ma in ogni occasione i tesserati del partito del cemento e del tondino non smettono di stupirci.
Ieri Sozzani, deputato forzista in prima fila nella battaglia SI TAV, è stato graziato dai suoi compari parlamentari di PD, Forza Italia e Lega, che hanno negato l’uso delle intercettazioni nel caso di cui Sozzani è accusato. L’accusa, indovinate un po’, è quella di aver ricevuto 10.000 euro in cambio d’appalti in provincia di Novara. Sozzani è uno di quelli che ci tengono molto a creare posti di lavoro, a far viaggiare i pomodori pachino a 250 km/h, ad andare a Lione a fare compere e poco importa se le compere le fa con le elargizioni di qualche facoltoso imprenditore.
Ormai queste storie non stupiscono più e soprattutto non stupisce che tutte le forze politiche che sostengono sfrenatamente il TAV risultino coinvolte periodicamente in casi di corruzione di questo genere. Il Tav è un bancomat enorme per chiunque se lo aggiudicherà. Naturalmente in questi casi il sistema dei partiti è sempre pronto ad autoassolversi, perché alla fine, che sarà mai, sono tutti uguali.