[da La Busiarda]
Roma vuole evitare un contenzioso da 30 milioni
La Tav torna all’interno della legge Obiettivo e i sindaci che hanno scelto di restare nell’Osservatorio, primo fra tutti Antonio Ferrentino, sparano a zero: «Così si cambiano le regole del gioco. Serve un chiarimento politico sul ruolo del tavolo tecnico». Secondo Barbara Bonino, assessore regionale alle Infrastrutture, si tratta di un «allarmismo ingiustificato perché nella procedura di valutazione ambientale non saranno applicate procedure straordinarie ma quelle ordinarie con il coinvolgimento del territorio».
Ma al di là delle polemiche il ritorno alla legge Obiettivo almeno per quanto riguarda il cunicolo di Chiomonte fornisce ad Ltf, la Lyon Turin ferroviarie incaricata della progettazione preliminare, il quadro giuridico per evitare un contenzioso legale con la cooperativa Cmc che nel 2005 si era aggiudicata la gara per i lavori del cantiere di Venaus nel 2005. Lavori per 80 milioni di euro mai iniziati a causa delle proteste dei No Tav.
I legali hanno calcolato che un eventuale contenzioso con il pagamento dei danni potrebbe costare almeno trenta milioni di euro ad Ltf. E così i legali francesi della società hanno individuato una via d’uscita che potrebbe permettere di estendere la validità della gara del 2005 e dunque assegnando i lavori per il cunicolo di Chiomonte a Cmc e poi aprire una trattativa.
Rispetto al 2005 il valore dell’appalto è aumentato da 80 a 96 milioni e tiene conto di un aggiornamento dei costi e della localizzazione del cantiere. Questo, però, è un tema che potrebbe portare nuova acqua al mulino di ci contesta l’opera. Secondo Ferrentino, infatti, il ritorno alla legge Obiettivo «mette in discussione il ruolo stesso dell’Osservatorio nato proprio per esaminare con strumenti ordinari una complessa opera come la Tav». Ecco perché i tecnici indicati dai sindaci «Sì Osservatorio» solleveranno il problema mercoledì.
E il tema sarà inevitabilmente al centro del confronto tra tutti gli amministratori dei territori interessati dal passaggio della Torino-Lione con il presidente della Regione, Roberto Cota, e quello della Provincia, Antonio Saitta. Bonino e con lei l’assessore all’Ambiente, Roberto Ravello, sottolineano che «la Regione si farà garante del coinvolgimento degli enti locali e del rispetto del territorio a partire dall’introduzione dello studio d’impatto ambientale sul progetto definitivo del cunicolo».
Intanto domani il movimento No Tav ha organizzato una nuova manifestazione proprio a Chiomonte: saranno piantate oltre cinquecento piantine di essenze locali, particolarmente robuste, su quei terreni ove dovrebbero sorgere le discariche di smarino, il cantiere, la viabilità e l’attacco della discenderia. I No Tav, invece, provvederanno a fare pulizia di piante, rami secchi e rovi sul terreno che hanno acquistato, senza clamore, a febbraio.