Oggi si è svolta presso il dipartimento di fisica de “La Sapienza” a Roma, la prima delle due giornate organizzate da R.u.n. (rete universitaria nazionale), componente studentesca dell’area giovanile del partito democratico.
Un gruppo di studenti del dipartimento ha colto l’occasione per palesare le contraddizioni di chi si pone come alternativa pur essendo in netta continuità con i governi della crisi permanente e delle misure di austerity.
Particolare attenzione è stata posta sulla questione del TAV in Val Susa, rispetto alla quale il PD si è schierato apertamente dalla parte delle lobbies che intendono lucrare su un’opera del tutto inutile e dannosa, arrivando ad invocare l’intervento dell’esercito per reprimere la legittima rivolta delle comunità che vivono la valle.
All’arrivo i Giovani Disorientati sono stati accolti da striscioni e manifesti, sulla guerra imperialista in Libia e sulla vergognosa questione dei CIE (istituiti nel 1998 dal governo di centrosinistra con la legge Turco-Napolitano), e ovviamente da bandiere NO TAV.
Per provare a dare una bussola al tanto, ed ostentato, disorientamento è stato distribuito il seguente volantino:
Già dal nome, Partito Democratico, si evidenziano tutti i motivi per cui opporsi a una simile struttura:
PARTITO, forma stantìa sempre uguale a sé stessa, lontana dai bisogni della gente, che vede nella gerarchia e nell’autorità la forma con cui trasmettere contenuti (peraltro molto discutibili).
DEMOCRATICO svela una concezione di democrazia ormai mutuata dalla politica delle sale dei bottoni, e da questa deturpata. Una democrazia che vede nell’imposizione dall’alto la via per proporre iniziative, che vede nella delega la massima espressione di partecipazione, e che riconosce nella polizia lo strumento per perseguire i propri obiettivi.
Un partito che criticando la manovra anti-crisi dell’attuale governo millanta di avere un’alternativa migliore, di fare il bene di tutti i cittadini. Un partito che appoggia guerre imperialiste, che risolve la questione dei migranti rinchiudendoli nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione) e che difende i ricchi interessi degli industriali a discapito della vita dei lavoratori.
Continuamente ci propongono personaggi e progetti elettorali che dovrebbero finalmente segnare il cambiamento.
Oggi sappiamo che nessuna manovra toccherà mai i portafogli di chi è responsabile di questa crisi, di quelle passate e di quelle che verranno.
Ma state tranquilli, neanche questo stato di emergenza fermerà l’indispensabile progresso.
Pensiamo ad esempio alla Val di Susa, in cui si nasconde la volontà delle persone che abitano quei territori dietro il fumo dei lacrimogeni, perseguendo gli interessi economici delle lobbies si-TAV nazionali e internazionali.
L’unica possibilità di cambiamento reale è nelle nostre mani, dobbiamo autorganizzarci dal basso senza leader, nè partiti, nè sindacati. Dobbiamo combattere questo sistema in cui tutto è merce, il suo egoismo becero, la sua competitività, riscoprendo nella conflittualità quotidiana la gioia della condivisione, la solidarietà e i nostri reali bisogni.
Questa è la nostra “ricetta contro la crisi”: creare sempre più momenti di lotta, attimi in cui sconfiggere le paure, l’apatia, la rassegnazione, e iniziare ad autodeterminare le nostre vite, assaporando finalmente una briciola di quel mondo che portiamo nei cuori.
Arrivederci nelle strade…
Assemblea dell’officina di fisica