Genova ci dice: No Tav, ma… di Paolo Hutter per IlFattoQuotidiano.it
Non è così facile fare affermazioni certe e definitive su quanto è successo a Genova, in particolare con l’ondata del torrente che ha provocato più vittime. In generale noi ambientalisti abbiamo ragione a dire che si è costruito troppo e disordinatamente – ormai lo dice persino B. – ma questo non spiega puntualmemnte ogni disastro. E, soprattutto: ci possono essere quantità concentrate di pioggia irresistibili.
Allora passiamo a dire che queste sono conseguenza del cambio climatico. In generale, è vero. Ma nel 1970, come è stato ricordato, ci furono 900 millimetri di pioggia in due giorni e 30 morti, in circostanze analoghe aggravate.
Quindi? C’è un problema nuovo, ma anche vecchio sia di prevenzione che di gestione delle situazioni di rischio. Un’analisi più dettagliata e pacata di quanto è successo venerdì 4 novembre ci dirà le responsabilità specifiche. C’è una cosa, però, che a mio parere si può dire con certezza: è sempre più assurdo e scandaloso che classi dirigenti politico-economiche come quella ligure e piemontese facciano lobby fanatica per opere come il Terzo valico o il Tav Torino-Lione quando ci sarebbero da spendere energie e soldi per il risanamento del territorio e persino per la Protezione Civile. E per aggiustare L’Aquila etc… Cito una frase del mio “collega di blog” Marco Boschini dei Comuni virtuosi:
“Perché è giunta l’ora di scegliersi una politica che faccia l’unica cosa sensata che andrebbe realizzata sul mio corpo: curarlo, preservarlo, per poi valorizzarlo con il turismo. Non avreste bisogno di altro, voi italiani, altro che Bce, Fmi, liberismo e altre stupidaggini del genere.”
Non si possono avere tante priorità tutte insieme, dunque si scelga: o le grandi infrastrutture o il territorio e la difesa del suolo.