Venerdì 18 giugno al presidio no tav di Sant’Antonino è stato presentato Fuochi nella notte , instant book che ripercorre un inverno di lotta. L’inverno 2009/2010, la stagione dei sondaggi geognostici per la Torino Lione, la stagione della nuova resistenza no tav, fatta di notti insonni, sveglie all’alba, resistenza, bidoni per riscaldarsi, fuochi nella notte. Tutto quanto visto con gli occhi della valle di Susa, scritto da ragazzi della valle di Susa. Pubblicato dal comitato di lotta no tav Spinta dal bass che molto ha curato la gestione del presidio di Sant’antonino e la lotta nella bassa val di Susa. Di seguito la quarta di copertina scritta dagli autori che ben sintetizza il contenuto del libro e che guarda con lucidità alla lotta no tav e ai suoi protagonisti, gli abitanti della valle di Susa.
“Questo lavoro racconta la storia di una lotta nel corso dell’ultimo anno. La lotta di persone comuni, contrapposte a organizzazioni capaci di fatturare miliardi di euro all’anno e di dominare territori vastissimi: una resistenza alla mafia. Organizzazione con la quale le istituzioni hanno spesso dimostrato di colludere nella loro comunanza di interessi se non addirittura di metodi. Le imprese scelte per le realizzazioni di grandi opere come l’alta velocità hanno infiltrazioni di stampo mafioso enormi.
Lo hanno giuristi, economisti, politici, missionari, avvisando il popolo no tav dei rischi che corre nel contrapporsi a queste potenti realtà.
Ma di che cosa può avere paura un’organizzazione così tanto potente? Quali possono essere gli strumenti per intaccarne la forza? La possibilità di capire come vanno le cose, il venire a conoscenza di determinati eventi, l’intravederne i meccanismi può essere uno strumento potente. E in quest’ottica nasce questa raccolta: testimonianze di lotta pacifica e determinata di donne e uomini che credono nella forza delle loro idee. Persone che praticano quotidianamente la democrazia diretta, fatta di piccole e grandi azioni come costruire e ricostruire un presidio, manifestare per le strade o bloccarle, opporsi alle trivelle, fare assemblee, informarsi e informare e altro ancora…
Questa è la cronaca calda e vibrante di mesi fatti di notti insonni, di incontri e di scontri per la difesa di un territorio e del proprio futuro.”