“La Val di Susa che resiste alla Tav é come la Gallia sotto l’assedio dei romani di Giulio Cesare”. A dirlo è Obelix in persona, per la pellicola, cioè Gerard Depardieu, il celebre attore francese di fama mondiale, che ancora una volta esprime il suo sostegno alla Valle e alla lotta notav in un’intervista a Repubblica.
Chissà come replicherà adesso il presidente francese, Francois Hollande, alle battute al veleno lanciategli contro da Gérard Depardieu, icona del cinema mondiale e di nuovo protagonista principale in un episodio della saga di Asterix e Obelix. Il gigante gallico, con il suo sorriso bonario e la sua pancia vistosa, è tornato ieri a dire la sua, in un’intervista rilasciata a la Repubblica nelle pagine nazionali, sul progetto della Tav in Valle di Susa, e con la schiettezza e onestà che lo contraddistingue (parlare di Obelix e di Depardieu è la stessa, i due personaggi si fondono l’uno nell’altro) ha dichiarato il suo no più deciso al passaggio della Torino Lione dalla Val di Susa, difendendo a spada tratta i vigneti, gli agricoltori, i valligiani e tutte le persone di buona volontà che si oppongono alla distruzione di un patrimonio ambientale e paesaggistico di fronte al quale non si può che avere rispetto. Depardieu attacca nell’intervista il presidente Hollande perché, secondo il suo giudizio, non è una persona di cultura, è infantile e piccolo, e dunque incapace di valutare e riconsiderare l’impatto di un’opera così invasiva in un territorio talmente fragile dove sono presenti vigne, boschi, terreni agricoli e prati. La vera notizia però è la felicità che l’attore francese esterna, in occasione del lancio del suo film Asterix e Obelix al servizio di Sua Maestà, appena uscito in Francia e in gran parte del nord Europa, e presto anche in Italia (nelle sale dovrebbe arrivare subito dopo Natale), per la bella coincidenza che vede il suo Obelix sui vessilli e sui manifesti No Tav nella Valle e ovunque. Depardieu è entusiasta perché vede una similitudine tra la resistenza dei ‘suoi’ Galli nel campeggio-roccaforte in Britannia, con la resistenza della popolazione locale, dei contadini, allevatori e di tutto il movimento No Tav che non vogliono l’assedio dei cantieri e del treno che divorerà la terra. Un tema caro a Depardieu, che chiede infatti che la terra sia lasciata dov’è e com’è, senza mezzi termini. «Fanno bene sul versante italiano a difendere la propria terra – spiega Depardieu – è un sacrosanto diritto battersi affinché una valle piena di campi, prati e vigneti, non venga devastata e cancellata per sempre. Io sono al loro fianco, e anche Obelix… Non sono contrario per partito preso al progetto dell’alta velocità, anzi credo che serva per lo sviluppo, ma non è concepibile che per collegarsi a Lione il treno passi per una valle dove si coltivano filari di vigne e terreni agricoli. No, la terra non si tocca».
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