Nessun prete della valle di Susa officerà la tradizionale messa di Santa Barbara al cantiere tav. Come sempre il vescovo Baldini Confalonieri di Susa si trincera dietro una debole scusa e cerca di evitare le prese di posizione «La messa si celebrerà all’interno della galleria ma non credo che ci sia nessun prete della diocesi disponibile perchè non abbiamo abbastanza officianti. Credo che il sacerdote arriverà da fuori, ma non c’è nessuna polemica». La verità la conosciamo tutti, è un’altra e molto più semplice. La valle di Susa rifiuta quest’opera inutile e devastante nella sua totalità, la comunità intera lotta e si espone. Gli stessi parroci insistentemente contattati da LTF, che si occupa dello scavo, hanno rifiutato. Dopo il primo rifiuto di benedizione del tunnel ancora agli inizi, lo scorso anno sempre in occasione della festa dei minatori oggi, ne arriva un altro, ancora più pesante, ancora più netto. Crolla ogni giorno di più la giustificazione politica accampata dal commissario Virano e dai referenti istituzionali delle cooperative di costruzione-devastazione, la valle non ha cambaito idea, la valle di Susa non vuole una nuova inutile infrastruttura tra le proprie montagne. Sono le balle di fumo raccontate in tv per far credere che il progetto, modificato con le sedute dell’osservatorio speciale è ora condiviso e che solo pochi estremisti si oppongono ancora. Rifiuti come questo hanno il peso e il valore di un corteo come quello del 16 novembre 2013, oltre 40000 no tav in marcia in una valle che conta poco più di 30000 abitanti. Sono i segni del tempo che cambia, dell’opposizione no tav che cresce e dura nel tempo. Sono piccoli segni che dicono molto.