Lente d’ingrandimento sul cantiere di Chiomonte e sul progetto “low cost”
da Lunanuova – A forza di insistere, il movimento No Tav porta a casa un altro piccolo risultato sul fronte legale. Piccolo fino a un certo punto. Perché se ci fossero mai dei risvolti, è chiaro che questi potrebbero anche influire sull’avanzamento del cantiere di Chiomonte e di tutto il progetto. La notizia risale a ieri mattina quando Mario Cavargna, presidente di Pro Natura Piemonte, una delle associazioni più battagliere sul fronte legale della vicenda Tav, ha ricevuto una lettera in cui la Corte dei conti comunica di aver ufficialmente aperto un fascicolo sui costi del cantiere della Maddalena e sui presunti aumenti di costo a carico dell’Italia dovuti alla modifica del progetto della tratta internazionale della Torino-Lione, trasformato nel cosiddetto “low cost”. L’apertura del fascicolo è frutto di un esposto che era stato presentato nel febbraio 2012 da Pro Natura Piemonte e dal gruppo consiliare “Buongiorno Condove” guidato da Alberto Veggio, e della delibera promossa sempre dalla minoranza condovese sulla presunta incongruità di alcune spese sostenute da Ltf a Chiomonte, poi approvata da altri consigli comunali della valle.