Da tempo cerchiamo, inascoltati, di mettere in guardia circa l’innalzamento dei toni in Valsusa. Gli avvenimenti degli ultimi giorni non fanno altro che confermare i nostri sospetti: qualcuno ha tutto l’interesse a far sì che la tensione cresca. L’informazione faziosa cui ormai siamo abituati contribuisce ad inasprire ulteriormente il clima. Senza citare casi estremi di giornalisti che pubblicano online dati riservati delle persone arrestate, notiamo come su tutti i media si attribuisca senza dubbio all’ormai famigerata, quanto fantomatica, “ala estrema dei No TAV” la responsabilità di aver sparso chiodi a quattro punte sull’autostrada A32, così come il furto di materiale nella sede degli AIB di Bussoleno, accusa immediatamente sottoscritta dall’amministratore Ferrentino, sempre pronto a schierarsi dalla parte che ormai ritiene più conveniente (non si sa bene in virtù di quali suoi personalissimi calcoli), e prontamente respinta, per bocca di Bruno Spinelli, dai volontari della Protezione Civile stessi, che fieramente dichiarano di annoverare tra le loro fila numerosi “bravi ragazzi” contrari alla Torino-Lyon. Silenzio assordante invece su fatti altrettanto inquietanti e sui quali chiediamo si faccia prontamente chiarezza: qualche sera fa è stato manomesso il circuito frenante dell’auto di un attivista No Tav, atto criminale perché avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi, e la stessa sera ignoti sono entrati negli uffici della sede della Comunità Montana Valsusa e Val Sangone ed hanno sottratto materiale informatico, danno di per se stesso economicamente contenuto ma dal forte valore simbolico. Sembra un avvertimento in puro stile mafioso nei confronti di un Ente, la CM, da sempre al fianco del Movimento No Tav e che negli ultimi giorni ha assunto posizioni molto chiare sulla Torino Lione e che forse non sono state gradite da qualcuno interessato alla realizzazione del TAV. Riteniamo assurdo gestire una situazione ormai incandescente a colpi di sanzioni restrittive, impensabile militarizzare una valle, ingiusto criminalizzare un movimento, criminoso alimentare le tensioni. Il governo PD-PDL, impegnato a salvare la sua stessa esistenza e l’agibilità politica di un condannato (quello sì, un delinquente!), pensa di mettere il bavaglio ad un’intera popolazione. E anche all’interno delle istituzioni si nega la parola, come successo in Commissione Esteri due giorni fa, all’unica forza politica, il MoVimento 5 Stelle, che coerentemente porta avanti le valide ragioni di opposizione all’opera. Dove questo scellerato percorso possa portare, possiamo facilmente immaginarlo: per l’ennesima volta, si fermi il cantiere e si abbandoni l’idea di realizzare questa inutile opera!
Marco Scibona – Senatore M5S
Laura Castelli – Deputata M5S
Ivan Della Valle – Deputato M5S
Davide Bono – Capogruppo M5S Regione Piemonte
Ufficio Stampa gruppo consiliare regionale MoVimento 5 Stelle 347-1498358