Si è chiusa ieri domenica 12 settembre la festa del partito democratico, quest’anno con sede a torino. Festa bersaglio di innumerevoli contestazioni, che ha svelato il vero volto del partito, compromesso, incapace di analizzare una fase politico sociale in continuo mutamento. Festa organizzata da una dirigenza di partito le cui posizioni sono ormai allineate alla casta di potere che oggi governa il nostro paese, con l’unica differenza del non esercitare realmente il potere e quindi costretta a inseguire dai banchi “dell’opposizione”. Tanti i temi toccati, lavoro, scuola, sanità, nessuno con un briciolo di dignità. Tanti gli inviti eccellenti, tutti riservati alla casta, Schifani, Bonanni, Angeletti… nessuno spazio a voci fuori dal coro, solo tanti fischi dal pubblico e tanti malcontenti tra i tesserati presenti intervistati dai media. Per ultimo ma non meno importante il nodo tav. E qui ci sentiamo chiamati in causa. Sabato 11 settembre a Chiomonte una marcia no tav con migliaia di partecipanti, il popolo no tav al completo nella sua trasversalità, uomini, donne, bambini, anziani. Marcia che ha riaperto la conflittualità e la stagione autunnale di resistenza al nuovo progetto, nel migliore dei modi, con una ritrovata unità tra amministratori e movimento. Una quindicina le fasce tricolori in testa al corteo dietro lo striscione “amministratori valsusa”. Dato polititco importante la proposta di una grande manifestazione unitaria per il 9 ottobre dal comune di Vaie a quello di Sant’ambrogio fortemente compromessi dal nuovo progetto (770 le case da abbattere in questi territori) indetta dai sindaci. Immediata scatta la replica dal palco pd, con il sindaco Chiamparino in testa. Impossibile per il partito la coesistenza tra un’anima nazionale e regionale favorevole alla tav e un’anima valsusina dichiaratamente no tav e ora nuovamente protagonista nelle mobilitazioni. Chiamparino dice “Non credo che la strada da seguire per far prevalere una linea del partito che è favorevole alla realizzazione dell’opera senza se e senza ma sia quella di ricorrere a provvedimenti amministrativi. Usiamo la politica e proviamo a far prevalere questa linea anche tra i nostri iscritti in valsusa”. Il “mossone” tattico politico consisterebbe nell’inviare ai congressi delle sezioni valsusine previste intorno a metà ottobre il commissario straordinario del partito ——- affinchè convinca e sposti le assisi su posizioni si tav. Staremo a vedere… Per ora prendiamo atto dell’ennesima contraddizione interna al pd. Ennesimo segnale da una valle che resiste, capace di tenere dritta la barra e ritrovare unità al suo interno nei momenti determinanti…