Oggi incontriamo un imprenditore della valle di Susa. Ti chiediamo di presentarti. Chi sei e che lavoro fai?
Ciao a tutti, sono Giorgio Pesando, sono di Bussoleno e vivo a Bussoleno da sempre e sono titolare di una ditta di impianti elettrici e quindi faccio l’elettricista
Ti chiediamo della tua attività e di raccontare alcune caratteristiche particolari che la legano a questo territorio
Dunque, la mia attività nasce su questo territorio, mi sono diplomato come perito elettronico a Susa (vicino a Bussoleno) e dopo gli studi ho fatto diversi lavori sempre inerenti all’impiantistica elettrica e nel 1997 ho aperto la mia ditta individuale. Nasco quindi come attività in questa terra e molti mie clienti sono anche le stesse persone che poi frequento nel tempo libero
Come mai hai deciso di intraprendere questo tipo di attività e che tipo di rapporto ha avuto e ha questa scelta con il tuo percorso di vita in questa valle?
Io, nel 1997 mi sono trovato di fronte a una scelta, lavorare come dipendente in una azienda che non aveva più molte prospettive o provare a fare un qualcosa per conto mio. Ho scelto la seconda possibilità ed ho pensato fin da subito di avere la gestione sotto controllo, più libertà di movimento e di lavoro, orari assolutamente flessibili anche per le necessità più semplici della vita, per il mio tempo libero e per molto altro ancora.
La tua attività è ovviamente inserita in un sistema economico e in una società più grande di questo territorio, che tipo di rapporti hai con questo sistema e se hai mai ricevuto aiuti anche magari in questo momento di crisi?
Il momento di crisi si sente, è chiaro, ma la crisi però va anche interpretata, a livello umano ad esempio non c’è, una volta che sei circondato dagli amici e insomma stai bene con la tua famiglia. dal punto di vista economico la crisi c’è eccome e no, non sono mai stato aiutato in nessun modo. Addirittura quando ho iniziato con la mia attività, avevo 25 anni, si parlava di contributi e agevolazioni sulle imposte e le tasse di chi si lanciava in una nuova impresa. Non è andata così, anzi negli anni a seguire ho avuto molte difficoltà anche se alla fne sono sempre riuscito a pagare tutto quello che dovevo allo stato. Ad esempio per delle mancanze degli enti, porto ad esempio l’inps ho ricevuto delle cartelle di pagamento in ritardo e ho così dovuto magari pagare piùvolte in soluzione unica cifre alte che mi hanno poi di fatto impedito o scoraggiato nell’ampliare la mia attività. Alcune volte per questi problemi ho dovuto rinunciare a parte del mio tempo libero, alle vacanze, a delle soddisfazioni che volevo togliermi. Non ho ricevuto in definitiva alcun tipo di aiuto nè dai governi precedenti nè tantomeno da questo che risulta non presente e non attento a queste problematiche.
Rispetto alla crisi economica di cui stavamo parlando la tua attività come la vita di tutti i cittadini stanno subendo delle ripercussioni, parliamo delle prospettive che tu vedi
La mia attività come un po’ tutte le attività hanno risentito della crisi economica andando nel mio caso a toccare in prima persona i miei clienti. Chi lavora in una fabbrica piuttosto che in u n ufficio come impiegato si trova testa a testa con la cassaintegrazione, con uno stipendio magari dimezzatoe tutto questo si ripercuote poi su noi piccoli imprenditori. Anche se a me non piace molto la parola imprenditore, sarebbe meglio dire lavoratori indipendenti, in prima persona mi è pesata questa situazione, devi cambiare le tue abitudini, non puoi più permetterti la vacanza e allora cosa fai, cerchi di capire, di vivere con quello che hai, in maniera decorosa sperando che nel frattempo qualcosa cambi. In più ho imparato una cosa, nel male c’è sempre una parte di bene, ho imparato a coltivarmi un pezzettino di terra che avevo, per me e per la mia famiglia, una piccola parte di orto e nel male ho trovato una parte di bene, tutto qua.
Rispetto alla scelta di vivere e lavorare in questo territorio hai mai pensato di spostarti da qui magari in favore di prospettive economiche migliori?
Sì, mi è passato per la testa come penso a tanti di cambiare posto, di cambiare paese nel senso di andare via dall’Italia, anche per la mia attività ma questa non era la prima causa. La prima causa era vedere i governi degli anni passati e la mancanza di garanzie, ho pensato all’Asia ma poi non ho avuto il coraggio di partire per il semplice fatto che sono molto molto legato a questa terra. Sono molto affezzionato al posto in cui sono nato, alla terra in cui vico alle persone che frequento, fino ad oggi non ho avuto il coraggio di fare questa scelta e non penso che a breve lo farò.
Rispetto a questo territorio che prospettive vedi? Tutti ormai sanno del progetto tav Torino Lione e della minaccia di apertura di cantieri in questa valle e dell’apertura del primo cantiere a Chiomonte, tu cosa ne pensi al di là della tua attività o del tuo singolo pezzo di vita?
Quello che penso è che questa terra, questo paesaggio, dove vivo, sia stata maltrattata con l’apertura di questo primo cantiere. Non sono mai state studiate le potenzialità di questo posto, a livello turistico si potrebbe lavorare tutti quanti soltanto con le strutture e non solo l’alta valle, io sto parlando della media valle dove vivo. Abbiamo delle montagne spettacolari, abbiamo i boschi, la loro fauna e flora. Vedo questa cosa dell’alta velocità come una cosa proprio sbagliata, nel senso più profondo, che ci si ritorcerà contro.
A questo proposito sai bene che si parla di lavoro e cantieri, vista la tipologia della tua impresa ovviamente inerente ai cantieri, se ti proponessero di andare a lavorare in un cantiere per la costruzione della torino Lione tu cosa risponderesti?
Allora io per etica mia risponderei di no, risponderei che non andrei mai a lavorare in un posto in cui si devasta la terra, questa è la mia etica e quindi bon.