Buongiorno,vorrei denunciare lo scandalo che stiamo vivendo noi operai del tunnel di sicurezza del traforo del san bernardo.
Il giorno 19 c.m. la tbm che sta scavando il tunnel si è fermata per tracce d’ amianto nella roccia.Domani purtroppo ripartirà mettendo a repentaglio la saute dei lavoratori e degli abitanti dei paesi vicini.
Grazie
Questo è un allarmante messaggio anonimo di un operaio che ci ha contattato e che ha voluto con i suoi colleghi denunciare i gravi rischi di salute che stiamo per correre tutti, loro che lavorano lì e tutta la popolazione che entrerà in contatto con le polveri trasportate fuori dalla galleria cantiere. Sul sito della società gestrice del traforo autostradale il cantiere viene presentato nel migliore dei modi, un passo verso il futuro e la sicurezza. Se questa denuncia trovasse riscontro sarebbe la dimostrazione reale dei rischi che da anni il movimento no tav ed in particolare i medici della valle di Susa denunciano da anni. In Italia la forma cantiere e monitoraggio scavi non è assolutamente adeguata ai rischi. Proviamo a chiarire, se in un cantiere con i monitoraggi previsti dalla legge viene rilevata la presenza di amianto tra la sua rilevazione e i tempi burocratici di intervento per arrivare allo stop dei lavori interrcorre un tempo tale per cui gli scavi hanno ormai superato anche di chilometri il punto di incontro con la vena amiantifera e disperso con la movimentazione dello smarino quantità incalcolabili di fibre di amianto. Situazione che si ripropone nella medesima misura con tutti gli altri tipi di materiali pericolosi, anche se la presenza come nel caso della valle di Susa è già stata determinata ancor prima di iniziare i lavori. Chiediamo con urgenza che questi lavoratori non siano lasaciati soli e che non venga assolutamente minimizzato il problema. L’appello a tutti è di diffondere la notizia e con ogni mezzo possibile di intervenire affinchè la situazione venga risolta, non con la burocrazia ma con uno stop immediato dei lavori.