Apprendiamo essere in arrivo proprio in queste ore la commissaria che prenderà le redini del comune di Bussoleno, di fatto prima amministrazione commissariata per Tav.
Marita Bevilacqua: viceprefetto, nominata dalla Prefettura torinese, de facto emissaria di quel Ministero degli Interni da decenni nemico giurato della Valsusa e della sua popolazione in lotta contro devastazione e militarizzazione del proprio territorio.
Ebbene, leggiamo dai giornali che la signora Bevilacqua è stata nominata proprio in virtù delle sue competenze in materia di Tav, avendo seguito da tempo questioni inerenti al progetto del supertreno transfrontaliero. Una punizione? Una provocazione?
Ancora non sappiamo di che cosa si occuperà, eppure, a destare la nostra perplessità, è il ricco curriculum di questa figura non nuova alle cronache bussolenesi e valsusine. Marita è infatti rappresentante della Prefettura di Torino, presso il Ministero Interno, del Comitato Sicurezza e Commissione Intergovernativa per la nuova linea ferroviaria Torino-Lione, la linea storica Fréjus e il relativo traforo autostradale. Ma la sua carriera non si ferma qui e sono ben altre le stelle appuntate al suo petto: da consigliera presso lo stesso Ministero per missioni belliche in Iraq, a dirigente dell’area immigrazione, con responsabilità su quel Centro di Identificazione ed Espulsione – ora CPR – torinese teatro di suicidi, morti e violenze a danno di persone senza documenti, pagina nera della gestione statale del fenomeno migratorio e perfetto manifesto del razzismo di Stato in Italia. E ancora, dirigente dell’ufficio per la “Cooperazione transfrontaliera e rapporti con la Francia”, quella stessa cooperazione che lascia dietro di sé cadaveri sulla neve della frontiera, repressione transnazionale e sfruttamento economico sempre più aggressivo delle nostre montagne.
Vogliamo dare il nostro umile benvenuto a questa ennesima figura venuta da lontano, che sfilerà nella fiera storia di resistenza antica di questo Paese, ricordandole che Bussoleno è No Tav e che se la dovrà vedere con un Comune e una Valle che non accetteranno di buon grado la sua presenza.