Venerdì 25 mattina alle 11 si terrà presso il Palazzo di Giustizia di Torino il processo per direttissima a Giorgio, il giovane No Tav romano arrestato ieri dalle forze dell’ordine durante la giornata di lotta in località Clarea.
Oggi si deciderà della sua libertà, chi può quindi partecipi e porti la sua bandiera!
Per non farlo sentire solo, per respingere al mittente tutti i tentativi di criminalizzare il movimento NO Tav e i suoi attivisti.
Ieri 24 agosto centinaia di attivisti no tav si sono dati appuntamento in Clarea, con l’obiettivo di disturbare l’allargamento delle recinzioni che, secondo il progetto della lobby affaristica della Tav, dovrebbe ospitare il futuro cantiere per la costruzione del tunnel geognostico.
Dopo ore di mobilitazione ed iniziative, leggiamo dall’edizione on line della Stampa con firma il pennivendolo Massimo Numa che un ragazzo romano, Giorgio, è stato fermato.
Dopo ore di ricerca scopriamo che è stato portato in questura a Torino e da li trasferito al carcere delle Vallette in attesa di essere processato per direttissima.
Qui di seguito il comunicato scritto dal Centro Sociale Askatasuna e dal Comitato di Lotta di Popolare di Bussoleno, immediatamente sottoscritto anche dal Circolo di Rifondazione Comunista di Bussoleno
Giorgio libero!
Apprendiamo stamane che Giorgio, giovane ragazzo appartenente al Centro Sociale Acrobax di Roma, si trova al carcere delle Vallette con una serie di accuse legate alla giornata di lotta che ieri, mercoledì 24/08, ha visto centinaia di attivisti No Tav impegnati a disturbare l’allargamento delle recinzioni in località Clarea.
Con gli elementi che abbiamo raccolto in questo ore possiamo affermare con assoluta certezza che ci troviamo di fronte ad una ricostruzione davvero poco chiara e convincente da parte delle forze dell’ordine e della Digos di Torino, ovviamente da subito ripresa dai “giornalisti” copia.veline della questura. Dai giornali emerge infatti che Giorgio sia stato fermato durante le cariche effettuate della polizia per bloccare l’iniziativa degli attivisti No Tav di taglio delle reti poste a protezione del fortino.
Nessuno degli attivisti No Tav però ha visto il fermo di Giorgio, neanche chi si trovava alle reti per le azioni di disturbo e questo ci porta a pensare che ci troviamo di fronte ad un’altra ricostruzione parziale e fittizia creata ad hoc dalla Questura per criminalizzare il movimento e i suoi attivisti.
Pare altresì assurdo che, una volta in stato di fermo, per molte ore sia stato pressoché impossibile avere notizie su di lui e la sua salute. Od ora non siamo a conoscenza del suo stato di salute e soprattutto di quale sia il suo racconto rispetto a ciò che realmente è accaduto.
Probabilmente, nel giro di poche ore, sarà processato per direttissima.
Nell’attesa e nella speranza che lo si possa al più presto riabbracciare, gli esprimiamo tutta la nostra solidarietà.
Ora e sempre No Tav
Csoa Askatasuna e cOmitato di Lotta Popolare di Bussoleno
Circolo di Rifondazione Comunista di Bussoleno