Claudio e Roberto Martina, titolari della ditta Martina Srl, sono stati condannati a tre anni di carcere per reato di concorso in bancarotta fraudolenta. I due erano stati accusati dalla Procura di Torino di distrazione di 1,2 milioni di euro dalle casse della società prima del fallimento. Dopo il crack un ramo della Martina Srl era stato rilevato dando vita alla Martina Service, nella cui gestione “chiaramente” non compaiono i nomi dei fratelli e che è tuttora attiva nel cantiere Torino-Lione a Chiomonte. Si vocifera che i due abbiano usato a loro difesa proprio il ruolo della loro ditta nel cantiere di Chiomonte, quando non erano ancora stati assegnati i lavori, certi evidentemente di aggiudicarseli.
Eccoli qui i paladini del lavoro, le vittime, ed eccolo qui il sistema degli appalti di Virano&C, che mentre siglano cannovacci contro le infiltrazioni mafiose, assegnano i lavori a ditte già fallite da tempo e palesemente al di fuori della legge a cui si appella la lobby del Tav.
Però si sa, i Martina, nonostante i guai conosciuti da tempo, essendo della Valle dovevano essere parte delle ditte del Cantiere, in modo da poter, per gli Esposito e Virano, dimostrare come il Tav porti lavoro sul territorio…Com’era lo slogan già: c’è chi tira le pietre e sfascia il paese, noi siamo con chi lavora?
Non c’è che dire…