Esce così dal torpore il governo Berlusconi, entro giugno partiranno i cantieri. Questa le parole di Gianni Letta, sottosegretario del governo, noto uomo dei tavoli e delle trattative. Un’uscita a metà, senza i toni da propaganda soliti del premier o di Bossi ma comunque determinata, che per ora appoggia la linea dei fans piemontesi della tav. Toni trionfalistici invece quelli di Cota, governatore del Piemonte e di Virano, commissario governativo per l’alta velocità. Dall’altra parte della barricata i sindaci no tav e il movimento no tav. 21 sindaci oggi sono rimasti infatti fuori da palazzo Chigi, esclusi a priori dal tavolo perchè contrari all’opera e quindi non graditi. Oltre al danno anche la beffa, tenuti lontani dalla vetrina mediatica del palazzo, in un angolo della piazza vicino alle fermate degli autobus. Dalla val di Susa il movimento non fa attendere la sua risposta e si dichiara da subito in mobilitazione permanente in attesa dell’eventuale attacco al territorio.
Aggiornamenti da Roma alle ore 16.30 con un punto conclusivo del presidente della comunità montana Sandro Plano che tira le somme della giornata.
di seguito una prima diretta da Roma alle 13.30 con Loredana Bellone sindaco della val di Susa del comune di San Didero fuori da Palazzo Chigi. Seconda anomalia della giornata, ai sindaci non invitati non è stato permesso di avvicinarsi alla piazza. Con transenne e schieramento di polizia il no tav della val di Susa è stato tenuto lontano dalla vetrina mediatica del palazzo.
sotto il comunicato portato a Roma dai sindaci no tav esclusi
COMUNICATO
Tavolo Istituzionale di Palazzo Chigi sulla nuova linea ferroviaria tra Torino e Lione
Il Governo ha indetto il Tavolo Istituzionale il 3 maggio a Roma, convocando solo otto dei venti Sindaci interessati dal tracciato in Valle di Susa, ed escludendo la Comunità montana. Tale criterio nella scelta della delegazione contrasta con le esigenze di rappresentanza del territorio su un tema così delicato e complesso anche in considerazione della decisione politica di invitare alcuni Sindaci non coinvolti dall’opera, che oltre tutto non hanno mai partecipato a momenti di riflessione sul tema organizzati dall’Assemblea dei Sindaci della Comunità Montana. Sul tema della Torino-Lione la Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone ha sempre messo a disposizione dei Comuni competenze tecnico-legali e ha sempreavuto un riconosciuto ruolo di coordinamento e di rappresentanza delle Amministrazioni locali. Non è pertanto condivisibile la sua esclusione dal tavolo di confronto per aver assunto posizioni critiche sulla necessità e sulla sostenibilità, economica e ambientale di una nuova linea. Questa posizione critica, peraltro condivisa dalla maggioranza delle Amministrazionicoinvolte dal progetto e confermata dalle delibere dei Consigli Comunali, è rafforzatadalla difficile congiuntura finanziaria internazionale e nazionale, tant’è che è emersal’ipotesi di una realizzazione parziale per fasi. Questa proposta che prevede la realizzazione del tunnel di base unitamente agliinterventi sul nodo di Torino contraddice completamente la filosofia dell’ipotesi metodologica “FARE”, presentata nel 2008 dalla Comunità Montana Bassa Val di Susa e Cenischia, che invece parte solo dall’Opzione zero e dal nodo di Torino.Si richiede che ogni ipotesi progettuale sia presentata formalmente agli Enti Locali come previsto dalla normativa in vigore e si ribadisce come sempre la disponibilità ad un confronto nel rispetto delle diverse posizioni e ruoli istituzionali.
Bussoleno, 30 aprile 2011 I SINDACI