Valle di Susa vuol dire oggi esperienza civile consapevole di difesa per ambiente, persone e comunità; vuol dire salvaguardia delle risorse materiali e culturali per tutti, anche per chi verrà. Valle di Susa in tutta Italia e nel mondo è oggi sinonimo di democrazia, di partecipazione attiva e resistente. Valle di Susa significa oggi, più che mai, speranza e possibilità di cambiamento radicale, lotta alla corruzione e alla mafia, costruzione di un progetto dove etica ed economia si intrecciano per salvare la terra e le persone. Se ciò che pratichiamo con pacifica determinazione da più di venti anni, in migliaia e migliaia, di ogni generazione e paese, autoconvocati dalla necessità e dalla coscienza, è vero, ed è sotto gli occhi di tutte le persone oneste, possiamo guardare avanti senza inciampare in provocazioni e suggestioni. Perciò ci sentiamo in dovere, e ci permettiamo, di anticipare il messaggio alla nazione del Presidente della Repubblica con parole semplici e concrete, per far riflettere TUTTI su responsabilità e problemi. È un insulto alla povera gente e ad ogni cittadino contribuente buttare 20 miliardi in un’opera inutile mentre si chiudono gli ospedali, non si mettono in sicurezza le scuole, non si sostiene la ricerca e il lavoro per i giovani, si colpiscono le pensioni, si lasciano i treni dei pendolari in condizioni pietose e tanta parte del mezzogiorno ancora carente di una rete ferroviaria adeguata! Perciò vogliamo formulare gli auguri più pensati e franchi anche all’attuale capo dello Stato, che non ha ancora trovato il tempo per rispondere alle madri valsusine e ai 135 docenti di tutte le Università che gli ricordavano l’inutilità devastante, sul piano ambientale ed economico del Tav, mentre la linea internazionale torino-lione c’e’ gia’ e viene utilizzata a meno del 30% delle sue possibilita’! Con semplicità desidereremmo che trovasse il tempo di meditare e rispondere a queste domande: perché per fare questa opera inutile e dannosa è necessario militarizzare un territorio, circondare le vigne con filo spinato, distruggere con le ruspe il sito archeologico, impedire con barriere di cemento il transito sui sentieri di montagna, ammorbare l’aria con i gas chimici proibiti dalle convenzioni internazionali? E mentre siamo sotto assedio mediatico e militare, identificati come delinquenti perché camminiamo sulla nostra terra, che non vogliamo violata con reticolati e muri, aggrediti dalle armi chimiche e dai candelotti sparati ad altezza d’uomo, ragazzi feriti lasciati senza soccorsi, in violazione dei più elementari diritti costituzionali ed umani, vorremmo ricordargli quelle parole che un tempo pronunciò lui stesso rivolto alle forze dell’ordine: “chi si appresta ad indossare una divisa deve rispettarla, onorarla, quindi la persona che lo fa deve servire i cittadini, per garantire loro sicurezza, l’incolumita’ di ogni cittadino…” Tutto questo avviene oggi in Valle di Susa? Non sappiamo se quanto scriviamo e ribadiamo con civiltà e democrazia da anni aprirà una breccia nella mente e nel cuore di chi ci legge. Però dobbiamo dirlo e ripeterlo con insistenza, perché la nostra lotta nasce dal rispetto per la dignità di ognuno, anche di quei cittadini in divisa che sono costretti ad occupare militarmente una parte della terra che li ospita, che vorremmo vedere invece come turisti pacifici, non intossicati dalla propaganda dei poteri forti, a difesa di interessi mafiosi. L’augurio per il nuovo anno comprende anche i giornalisti, di qualsiasi testata, che svolgono un lavoro difficile e spesso pesante, che sono condizionati da linee editoriali che mettono continuamente in discussione la loro libertà di cronaca e di approfondimento. Che il nuovo anno consenta loro di documentarsi sulla realtà, onorando la loro professione, cioè servendo sempre la VERITA’, come seppe fare un loro collega illustre, PRIMO LEVI, che affidava al cronista ignoto questa consegna: “Non dimentichi mai il potere che ha nelle mani: a differenza di quanto avveniva in tempo fascista, il cronista d’oggi ha facoltà discrezionali; poiché non gli è possibile raccontare tutto, scelga l’essenziale, la notizia non effimera, non futile. Non lusinghi la morbosità del lettore: lo tratti come un adulto responsabile, anche se non sempre lo è. Eviti le stramberie di stagione, dubbie e subito dimenticate. Non finga di aver capito quello che non ha capito. (…) Quanto scrivere può ledere interessi legittimi, violare privatezze e ferire sensibilità; ma può anche raddrizzare torti, concentrare l’attenzione sulle questioni più attuali. (…) Una cronaca civile e matura è ad un tempo specchio e fondamento di una società civile e matura” Nel segno della verità cercata, senza odio verso nessuno, con tanto coraggio civile per tutti, operiamo con serenità resistente a raddrizzare torti, promuovendo la dignità di ogni essere vivente!
Buon 2012! Un abbraccio a tutti.
Gigi Richetto 25/12/2011