A quanto pare ad eseguire la consulenza medica per conto della Procura sul caso di Giovanna sarebbe stato il Dottor Roberto Testi. Il Dottor Testi è uno storico consulente della procura nonché consulente di fiducia del PM anti-notav Antonio Rinaudo.
Guarda caso entrambi si sono ritrovati insieme durante la pandemia a riprova del fatto che il sistema Piemonte sa ringraziare come si deve chi si distingue per estro e zelo nella persecuzione del movimento contro il raddoppio della Torino-Lione. Testi infatti è stato a capo del Comitato Tecnico Scientifico istituito dalla Regione Piemonte, a fianco proprio a Rinaudo, nominato dirigente dell’unità di crisi Covid e ora fresco di candidatura tra le file dell’aspirante sindaco di centrodestra Damilano (che si è concesso il solito pellegrinaggio al cantiere della Maddalena in apertura di campagna elettorale). Cosa ci facesse un medico legale a capo del CTS incaricato di gestire una pandemia non è dato saperlo, ma la sua performance in quel ruolo non è stata certo delle migliori (si ricordino le centinaia di mail disperse dei medici di base che segnalavano casi covid nei periodi più cupi dell’emergenza). C’è chi suggerisce che un tale schieramento di forze amiche della procura fosse un tentativo di fare passare alla Regione Piemonte guidata da Cirio la nottata senza incappare in guai legali.
A questo punto ci vengono in mente tre brevi riflessioni:
- Certo che il mondo è piccolo se l’ex pm anti No Tav e il medico legale che ha visitato Giovanna hanno lavorato per quasi un anno e mezzo a stretto contatto senza prendere in considerazione i precedenti rapporti in procura.
- Certamente il Dottor Testi non è esattamente quello che si potrebbe definire un consulente indipendente dati i rapporti storici di cui sopra e il suo coinvolgimento nei processi contro i notav.
- Casualmente una fuga di notizie che viola il segreto istruttorio rivela la consulenza al giornalista Massimiliano Peggio prima ancora che la legale della difesa ne abbia potuto prendere visione e proprio in occasione della visita del Ministro degli Interni e del Capo della Polizia a Torino. Il nome del Dottor Testi però non risulta nell’articolo, che parla generalmente di una consulenza che sconfessa quanto dichiarato da Giovanna. Che combinazione! Magari anche in questo caso delle e-mail sono andate disperse per poi riapparire magicamente nella posta elettronica del giornalista. Miracolo!
Sarà l’ennesimo goffo caso di depistaggio del sistema TAV? L’ardua sentenza ai posteri!