La complessità, la diffusione e la pluralità di voci che si alzano da questo movimento possiamo dire essere veramente straordinarie. Nel raccontare, informare e scrivere di quanto accade ogni giorno attorno a questa esperienza si rischia di perdere una visione di insieme, non per mancanza di attenzione ma a causa e per fortuna di una partecipazione sempre crescente e sempre più autonoma nel darsi degli appuntamenti, delle iniziative dei momenti di lotta. Ieri 27 marzo è stata una giornata che possiamo prendere ad esempio, una “normale” giornata di lotta. La mattina presto in valle gli studenti degli istituti medi si sono fermati a discutere, volantinare e rilanciare l’iniziativa dopo le a dir poco sconvolgenti dichiarazioni del preside dell’itis di Susa che per punire un volantinaggio no tav a scuola pretendeva dal consiglio d’istituto la sospensione di due studenti no tav. Voce fuori dal coro la sua e per fortuna con studenti, genitori e insegnanti che hanno stoppato immediatamente la punizione. Poi ancora per loro in giornata assemblee e dibattiti in preparazione della settimana degli espropri (data prevista 11 aprile). A mezzogiorno il movimento ha organizzato una conferenza stampa a Torino in cui ha presentato l’operazione “hunter” sulla violenza e la brutalità delle forze di polizia nella giornata del 3 luglio fornendo fascicoli con filmati e foto identificative di almeno 4 operatori tra carabinieri e poliziotti identificabili e perseguibili. Fascicolo presentato alla procura di Torino sotto forma di esposto e in contemporanea alle procure delle principali città italiane.
In contemporanea e a pochi metri dalla conferenza stampa prosegue e proseguirà il digiuno a staffetta del presidio “ascoltateli” in sostegno alle istanze presentate da 360 docenti e ricercatori universitari e promosso da Luca Mercalli. A distanza di neanche due ore a Milano un gruppo di studenti no tav raccogliendo le istanze dell’operazione di denuncia ha deciso di occupare la sala dei congressi del comune di Milano dove era stato invitato il procuratore capo di Torino Giancarlo Caselli. L’invito particolare e strumentale era stato rivolto a lui dal presidente dell’anpi Smuraglia che con Caselli non ha mancato di attaccare il movimento e così sempre più distante dalla gente, da chi lotta e da chi soffre i due presidenti a porte chiuse se la sono suonata e cantata. Bellissimo il volantino distribuito in cui si chiede di non usare un’esperienza fantastica e grande che è stata la lotta partigiana contro i giovani che lottano. Patrimonio quello lasciato dai partigiani di libertà e lotta, non circoscrivibile ai soli anni della resistenza ma esperienza viva, da ricordare e da riproporre ogni qual volta valori come la libertà vengono messi in discussione e la val di Susa ne è diventato un esempio per tutto il paese. Nel pomeriggio ancora lavori al nuovo punto di osservazione in val Clarea, a Chiomonte dove da settimane i no tav stanno risistemando un altro presidio a ridosso delle recinzioni e ancora il gruppo di preghiera che quotidianamente da oltre un anno con metodo cerca di raggiungere il pilone no tav oltre le recinzioni. E ancora il presidio filosofico resistente con le sue bisettimanali lezioni di università filosofica popolare nei presidi della valsusa. Poi ancora notizie che giungono da tutta la penisola di serate informative, benefit per gli arresti e per Luca e cosa molto importante negli istituti medi quotidiane assemblee informative e di lotta.
Insomma, sicuri di aver certamente dimenticato qualcosa questa descrizione voleva provare a spiegare con i fatti e la semicronaca di una giornata come tante la vita, la storia e l’evoluzione di questo movimento. Come già abbiamo scritto in passato l’apertura avvenuta dalla valle verso l’intero territorio nazionale negli ultimi anni è stata la chiave di svolta. Chiave non automatica, ma manuale, fatta del sacrificio e della forza che tanti italiani hanno fatto per venire a vedere di persona la valle di Susa e la lotta no tav. A loro la val di Susa sarà sempre grata, del loro aiuto ma anche e soprattutto del messaggio vero e diretto che hanno riportato nei loro territori. Da qui si è ripartiti nel 2011 e da qui si dovrà ripartire nel 2012. Un anno che speriamo si riveli nella sua pienezza di lotta e di movimento, superiore e migliore se possibile di quello precedente. Un anno interessante anche per il modificarsi delle istanza no tav nel paese. Ogni territorio, ogni comitato ormai si esprime contro la costruzione della nuova linea Torino Lione e propone per il proprio territorio o per il paese intero un investimento diverso, a misura d’uomo e che soprattutto sia utile. Una storia che si scrive e che si vive, cronache quotidiane ma anche e soprattutto tanto rilancio, tanti appuntamenti e tanta voglia di lottare. Per tutti ricordiamo la settimana dell’11 aprile, data in cui i terreni recintati con il blitz del 27 febbraio verranno formalmente espropriati con la presenza a Chiomonte degli ufficiali giudiziari.
A breve il programma della settimana e l’appello del movimento.