Pubblichiamo di seguito un interessante contributo apparso in questi giorni sul sito infoaut.org, sulla battaglia che decine di attivisti e attiviste stanno portando avanti in Inghilterra contro la costruzione di una linea ferroviaria al alta velocità che dovrebbe collegare Londra alla Scozia.
“Un tunnel scavato sotto il suolo di Londra e un accampamento sulle cime degli alberi sono il campo d’azione degli attivisti contro il progetto del treno ad alta velocità HS2 che collega la capitale britannica con la Scozia. Dopo un primo sgombero, molti rimangono nel tunnel pronti a resistere per settimane.
Decine di manifestanti e attivisti sono stati sgomberati mercoledì dalle cime degli alberi e da un tunnel autocostruito sotto il centro di Londra per protestare contro la costruzione della ferrovia ad alta velocità HS2 che collega la capitale al nord dell’Inghilterra. I manifestanti descrivono il progetto ferroviario ad alta velocità come “la più grande appropriazione di terreni nella storia moderna della Gran Bretagna”.
Gli attivisti del gruppo Rebellion HS2 hanno allestito delle tende tra i rami di Euston Park, che hanno collegato con delle teleferiche per spostarsi da un albero all’altro, distrutte poi dalle gru della British National Police.
Disposti a resistere per settimane
Inoltre, gli attivisti avevano scavato un tunnel segreto sotto il parco per mesi di notte con secchi e pale, dove molti sono ancora installati con l’intenzione di rimanere sottoterra “per tutto il tempo necessario per fermare la costruzione di HS2”.
Il tunnel, che ha raggiunto una profondità di circa 30 metri, è sostenuto da travi di legno e tavole spesse per impedirne il crollo e all’interno sono stati conservati serbatoi d’acqua e cibo per la sopravvivenza dei manifestanti, che sostengono di poter resistere ai tentativi di sgombero per settimane.
“Stiamo cercando di proteggere gli alberi che saranno abbattuti da HS2 per convertire i terreni in un parcheggio per taxi”, ha detto Marcin Andryjanczyk, arrestato mercoledì mentre stava per entrare nel tunnel dopo quattro mesi di vita nel parco. L’entrata del tunnel è nascosta da una grande fortezza costruita con pallet, con torri soprannominate “Buckingham Pallets”, un nome simile a “Buchkingham Palace”.
“Ho amici e parenti ancora all’interno del tunnel che non si arrenderanno facilmente. Ci vorranno una o due settimane per sgomberare perché ci sono molte persone laggiù, circa 28 persone”, ha aggiunto il manifestante, che è stato arrestato violentemente dalle forze di sicurezza.
“Non importa dove ti trovi, che sia in Spagna, in Australia o negli Stati Uniti, queste aziende stanno distruggendo la nostra fauna selvatica e gli animali che la abitano”, ha denunciato un attivista del movimento Wasp Collective, che si è anche installato negli Euston Gardens per diversi mesi.
43 foreste colpite
“È tempo di cambiamento e rivoluzione, continueremo a rimanere qui”, ha proclamato l’attivista di questo movimento, sottolineandone la sua strategia non violenta.
HS2 ha dichiarato sul “The Guardian” che queste proteste “sono un pericolo per la sicurezza dei manifestanti, il nostro personale e per l’ordine pubblico in generale, inoltre mettono pressione inutile sui servizi di emergenza durante una pandemia. I manifestanti stanno attualmente sconfinando su un terreno che è legalmente in possesso di HS2”, avvertendo della formazione di nuove squadre di sicurezza.
Il progetto della linea HS2 mira a collegare Londra con il nord dell’Inghilterra e la Scozia attraverso un collegamento ferroviario ad alta velocità che interesserà 43 foreste tra Londra e Crewe nel nord-ovest dell’Inghilterra, ha annunciato la compagnia ferroviaria.
Costi accumulati
HS2 avrebbe dovuto proseguire il collegamento Eurostar di Londra sud per collegarsi a Parigi. Ma non ha fatto altro che che accumulare costi da quando il progetto è stato proposto formalmente più di un decennio fa.
Aziende britanniche, francesi, spagnole e austriache si stanno offrendo per i lotti messi in gara per costruire il progetto, il quale è diviso in quattro contratti dal valore di più di 2,1 miliardi di euro.
Tradotto da: naiz.eus