“Via al nuovo svincolo di Chiomonte, servirà il cantiere della TAV e il paese”. Lo dice la Repubblica il 09 agosto del 2017, 6 (sei) anni fa. Ne fa una mirabolante descrizione, snocciolando anche dati relativi agli appalti necessari e al costo previsto.
Era 15 ottobre del 1991, 32 (trentadue) anni fa e Pininfarina sulle pagine dei giornali gridava quanto fosse imminente il collasso della linea ferroviaria esistente. Non solo non è collassata ma i traffici sono diminuiti e adesso i treni ad alta velocita collegano Torino alla Francia attraverso il Frejus.
Al momento però, dello svincolo, esistono solo le strutture logistiche destinate ad ospitare le maestranze, non un pilone, non un basamento nulla di nulla è stato costruito.