Riceviamo e pubblichiamo – Non è che non fosse già perfettamente chiaro, dalla natura dei fatti raccontati, che la vicenda dell’aggressione all’autista del PM Rinaudo fosse a dir poco surreale. Un’aggressione avvenuta in pieno centro, alla luce del giorno, senza testimoni, senza immagini, senza un’univoca e precisa dinamica.
Il Movimento Notav, abituato da decenni di depistaggi, false bombe, false e fantomatiche organizzazioni clandestine (dai Lupi Grigi fino ai sedicenti Noa) aveva fin da subito compreso di trovarsi davanti all’ennesima “panzana”, inventata ad arte per screditarlo di fronte all’opinione pubblica.
Il Movimento Notav lo ha capito e lo ha scritto, fin da subito.
Vale la pena di riportare le diverse dichiarazioni di quei “servitori delle istituzioni” che, al contrario, si sono lanciati in roboanti dichiarazioni.
Indimenticabili proprio quelle di Antonio Rinaudo:
«C’è sempre un’ora zero. Un momento in cui accade qualcosa di diverso che cambia il corso della storia».
«Colpiscono chi è indifeso. Se è vero che non hanno mai aggredito le persone? Certo, ma c’è sempre un’ora zero»
«Il mio autista aggredito per intimidire i giudici»
E che dire del suo degno compare Andrea Padalino:
«E l’aggressione dell’altra notte è un tipico atteggiamento intimidatorio mafioso»
«Queste cose le ho dette anche in aula, durante il processo per un’altra aggressione. Lì il teste era imbarazzato, impaurito. L’ho detto che, certe scene di minaccia appartengono ad altri mondi, ad altre parti d’Italia. Ma questa, ormai, è l’atmosfera che si respira»
Ma non dimentichiamoci dei politicanti di ogni dove:
«è un fatto vile e da condannare duramente e senza alcun distinguo. Al pm Rinaudo e al suo autista tutta la mia solidarietà» Maurizio Lupi, Ministro delle Infrastrutture
«Sarebbe auspicabile che da parte di chi ha a cuore la democrazia italiana ci fosse una presa di posizione molto forte di fronte a questi episodi di lotta che stanno acquisendo forme molto violente» Sergio Chiamparino, candidato PD alla presidenza della Regione Piemonte
«Se la sono presa con il più debole della catena. Con un autista, capite. Un lavoratore. Qui finiremo male. Molto male davvero» Stefano Esposito, Senatore PD
Punta il dito contro «le connivenze, i silenzi e le strizzatine d’occhio che producono questi effetti». Da parte di chi? «Di quanti tendono a giustificare anche ciò che non è giustificabile». Chi? «La politica, alcune fette dell’informazione e molti altri settori» Stefano Esposito, Senatore PD
In realtà si potrebbe andare avanti all’infinito, ma basta ricercare su un qualsiasi motore di ricerca per trovare nefandezze e infamità uscite dalla bocca di politicanti, magistrati e giornalisti di regime.
Ciò che ci preme sottolineare però è un dubbio che ancora non ha avuto risposta e chissà se l’avrà mai:
E’ possibile che Giuseppe Cangiano, l’autista di Rinaudo, sia solamente un mitomane? Che sia solamente un po’ stressato come sostiene Massimo Numa nel suo patetico articolo su La Stampa? E’ da escludere che ci siano dei mandanti, forse proprio all’interno di quelle istituzioni che fin da subito hanno strillato, e strillato forte, davanti ad un fatto puramente inventato? Se così fosse qualcuno se ne sorprenderebbe? Forse, non certo il Movimento Notav…