L’esito del riesame che ha avuto luogo giovedì 31 ha portato alla scarcerazione di Umberto che andrà ai domiciliari con tutte le restrizioni e alla conferma delle misure cautelari in carcere per Giorgio e ai domiciliari senza restrizioni per Alice e Donato.
Per quanto riguarda gli obblighi di firma vi sono state delle riduzioni e una cancellazione.
Una parziale buona notizia sebbene non possiamo dirci soddisfatti di saperli ancora privati della loro libertà.
Come al solito i giornali non perdono occasione per cercare di mettere in cattiva luce i/le #notav. Si sottolinea come alcune delle persone soggette alle misure cautelari siano state beneficiarie del Reddito di Cittadinanza (che gli è stato tolto dai giudici, come prevede la procedura in queste situazioni) come se la povertà fosse uno stigma. Tanto più in un periodo di pandemia e precarietà dilagante dove tra un lavoro sottopagato e un altro tocca sopravvivere.
Vengono date per assodate elucubrazioni tutte da dimostrare in sede processuale.
Si puntano i riflettori su Giorgio che ancor prima di essere colpevole di qualcosa è da esporre al tribunale mediatico perché da sempre animatore delle lotte sociali ed ambientali in valle e a Torino. Già questa è una colpa di per sé per chi scrive.
Il tentativo è evidente, di fronte ad un’operazione in grande stile che avrebbe dovuto portare a decine di arresti che si è rivelata per la fuffa che era, si tratta di alimentare il clima mediatico per cui la caccia alle streghe possa andare avanti. La PM Pedrotta ha ribadito che farà ricorso per portare avanti il teorema romanzesco di un’associazione sovversiva all’interno del movimento No Tav, ma i fatti dicono altro.
Da sempre, come movimento, ci mettiamo la faccia senza paura con la consapevolezza delle nostre ragioni.
Tutt* liber*! Avanti No Tav!