(di Giovanni Vighetti_ Valsusa) In questi anni contro il Movimento No Tav è stata attuata una strategia di continua provocazione e criminalizzazione con due obiettivi principali: screditarlo e criminalizzarlo per poterne poi giustificare la repressione.
I media non solo hanno garantito la non informazione sulle ragioni e l’essenza del Movimento NO TAV che è espressione della Comunità Valsusina, ma, in alcuni casi come La Stampa, si sono distinti per pesanti provocazioni come nel caso delle “email civetta”, una grave storia di provocazione e di assenza di deontologia professionale su cui non rinunciamo alla dovuta chiarezza, come con l’incredibile dichiarazione dell’ex direttore ed attuale editorialista Marcello Sorgi che, sulla radio nazionale, parlò di attacchi NO TAV al cantiere della Maddalena con l’uso della dinamite (forse pensava ancora al film western visto la sera prima in tv…….), e con una serie di articoli canaglia con continui accostamenti della Valle di Susa al terrorismo.
I Servizi parlarono anche di campi di addestramento alla guerriglia organizzati in Valle di Susa….quegli stessi Servizi che hanno pesanti responsabilità sulle “stragi di stato” che rappresentano il buco nero in cui è sprofondata la democrazia in Italia.
E non sarà possibile uscire da questo “buco nero” fino a quando il “segreto di stato” continuerà a coprire autori e mandanti della strategia della tensione, da Piazza Fontana di Milano a Piazza della Loggia di Brescia e la stazione di Bologna.
Se addestramento ci fu questo fu fatto dalle forze di polizia e militari sul come colpire, con la massima durezza, con manganelli e lacrimogeni il dissenso: una sorta di aggiornamento sulle tattiche e sulle tecniche di repressione, ben sapendo dell’impunità garantita.
In questi giorni l’operazione condotta contro la “cosiddetta” federazione anarchica informale sbugiarda, definitivamente, “analisi” scorrette e le conseguenti campagne di stampa che volevano presentare il Movimento NO TAV e la Valle di Susa come un laboratorio di cultura etichettata come “anarco insurrezionalista”.
In realtà proprio dagli stralci dei documenti sequestrati e pubblicati emerge la critica e la distanza nei confronti del Movimento NO TAV, giudicato inadeguato per il rifiuto del terrorismo, perché “ la lotta no tav non è una lotta anarchica e non è una lotta anticivilizzatrice”, ed è inquinata dalla presenza di avvocati,medici,professori, preti, tutti servi del sistema.
Viene quindi a cadere il teorema che i Servizi hanno cercato di costruire in questi anni per criminalizzare un’intera comunità ed il movimento che ne è la sua espressione.
Quanto alla beffa citata dal quotidiano La Stampa: “NoTav beffati dagli anarco-terroristi “Le bombe? Nostre, non della mafia”…..
Per prima cosa ribadiamo che da molti anni l’ombra dei servizi segreti ha avvolto con la sua ragnatela nera la Valsusa per cui le provocazioni si susseguono da molto tempo, e la verità è sempre all’opposto di quanto si vuole far credere.
E sottolineando che per i due episodi di sabotaggio citati dai giornali si è in presenza di ipotesi che dovranno essere provate, ribadiamo che la mafia è presente, e questa realtà è stato accertata dalla Commissione parlamentare antimafia e da sentenze , nel progetto TAV nel suo complesso, dalla Roma – Napoli alla Torino – Milano e che l’inchiesta Minotauro apre scenari molto inquietanti sull’infiltrazione, anzi sulla presenza radicata e consolidata della mafia in Piemonte al pari di tutto il nord ovest.
Quindi per noi, se di beffa si vuole parlare, ma non è solo una questione di punti di vista, beffato è chi per anni, scorrettamente, ha contribuito al teorema della valle anarco insurrezionalista.
Teorema che viene smentito proprio da chi si pensava di poter strumentalizzare a danno del Movimento NO TAV.
Un minimo di onestà intellettuale permetterebbe di capire che la forza della comunità valsusina è semplicemente nell’informazione diffusa e nella consapevolezza delle legittime ragioni,per interesse locale e nazionale, di opposizione alla Torino Lyon che ormai, dopo la scomparsa del corridoio 5 e il progetto a “basso costo” , si è ridotta alla farsa della Susa Saint Jean de Maurienne….cioè solo il tunnel di base….cioè l’inutile al servizio dell’utile privato delle lobbie economiche che vogliono garantirsi l’affare del secolo.
giovanni vighetti