I vari omissis presenti nelle cinque ordinanze della Questura e della Prefettura relative alle giornate del 27 giugno e del 3 luglio in Val di Susa non verranno rimossi.
Il tribunale di Torino ha respinto la richiesta degli avvocati dei 52 No Tav sotto processo per gli scontri del 2011, che chiedevano di poter sapere cosa si celasse sotto gli omissis. In alcuni casi, dicono i legali della difesa, sono stati nascosti i nomi dei funzionari della Questura che gestivano le operazioni di sgombero della Libera Repubblica della Maddalena il 27 giugno e quelli presenti il 3 luglio.
Non sapere i nomi impedisce, aggiungono gli avvocati, che vengano poste le domande ai diretti interessati.
Ma come mai il tribunale del capoluogo piemontese continua a mantenere gli omissis? La spiegazione arriva dalle motivazioni: il cantiere Tav di Chiomonte è un’area di interesse strategico nazionale e tutti gli atti che riguardano l’ordine pubblico sono coperti dal “segreto d’ufficio”.