di Fabio Balocco |da Il Fatto Quotidiano | Il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, riguardo alla manifestazione No Tav che si svolgerà a Ravenna il 13 ottobre, ha dichiarato:
“I no-Tav hanno annunciato una manifestazione nazionale a Ravenna per sabato 13 ottobre. Perché a Ravenna? Perché Ravenna è la sede della Cmc, una delle imprese che devono eseguire i lavori. Io sono favorevole alla Tav. Ovviamente ci sono anche i contrari: è un’opinione che non condivido ma che ovviamente rispetto. E’ viceversa un’assurdità manifestare contro un’impresa che ha vinto un appalto, in questo caso quello della Tav. E siccome si tratta di un’impresa ravennate lo dico chiaro e tondo. Faccio un altro esempio per spiegarmi: io sono contrario al ponte sullo stretto di Messina, ma trovo giusto che la Cmc abbia partecipato agli appalti e mi fece piacere quando ne vinse una parte. La Cmc è una grande impresa cooperativa, totalmente autonoma dai partiti (come dimostra ad esempio la vicenda del ponte sullo stretto), che crea lavoro e ricchezza diffusa per la nostra comunità. Sono orgoglioso che la Cmc sia un’impresa ravennate. La manifestazione del 13 ottobre ha dunque, a mio giudizio, un obiettivo totalmente sbagliato, che mi sento da contrastare per difendere il lavoro della nostra gente.”
Ho ritenuto opportuno riportare buona parte della dichiarazione del sindaco perché la trovo esemplare. Il ragionamento è: ci sono imprese che realizzano opere inutili o arrecano danni al territorio, ma se creano lavoro, allora, pazienza per i danni.
Neanche a dirlo, il sindaco di Ravenna guida una coalizione di sinistra. Questa – ormai è cosa nota – è la sinistra oggi in Italia: il lavoro davanti a tutto. Che poi se l’impresa distrugge il territorio, costruisce centrali nucleari, sforna Ogm, chissenefrega.
Dove pensa di andare questa sinistra? Gliene importa qualcosa del territorio dove la gente vive? dell’aria che respira? Dell’acqua che beve? In sostanza: questa sinistra ha un’etica? Ha provato mai il sindaco di Ravenna, lui che è di sinistra, ad immaginarsi al posto di coloro che proprio a causa dei lavori della CMC si sono ritrovati senza l’acqua nel Mugello?
Ho esordito con un elogio della Cmc, concludo con una nota polemica, una lettera inviata al giornale La Voce di Faenza dal signor Davide Patuelli, il quale, dopo aver parlato in occasione dei 110 anni dalla fondazione della Cmc con il suo presidente, avergli fatto rilevare i danni che l’impresa spesso arreca al territorio ed essersi sentito rispondere che il lavoro è davanti a tutto, commenta: “Rispetto la storia di questa grande cooperativa, l’impegno dei soci e le opportunità di occupazione che genera, ma non condivido questa filosofia la cui logica, portata alle estreme conseguenze, giustifica anche l’attività degli spacciatori o dei mafiosi.”