(ANSA) – TORINO, 16 LUG – Luca Abba’, l’attivista No Tav ferito da una scarica elettrica, lo scorso 27 febbraio dopo essere salito su un traliccio dell’alta tensione per protestare contro la Tav Torino-Lione, nei pressi del cantiere di Chiomonte, e’ stato rinviato a giudizio per un altro episodio avvenuto il 9 febbraio 2010 all’autoporto di Susa. E’ accusato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale per aver partecipato a una protesta contro l’installazione di una trivella per carotaggi per la Tav.
E’ arrivata così, con una notizia ansa la decisione del tribunale di Torino di rinviare a giudizio Luca. Prima la caduta dal traliccio, la sua generosità, i mesi di ospedale a combattere, tra la vita e la morte ed ora la lenta e difficile riabilitazione e poi ancora la legge. Legge dei palazzi torinesi, che non fa sconti a nessuno (della povera gente si intenda, dei giusti) se non ai corrotti uomini di potere che si sa in quelle aule la fanno sempre franca. E così con tutta l’Italia che si indigna per le intercettazzioni al presidente Napolitano sul caso della trattativa stato-mafia risalente ai tempi delle stragi del ’92 noi in val di Susa non possiamo che incazzarci per questo ennesimo insulto. E così Luca, a neanche un mese dalle dimissioni e dal rientro a casa in valle si vede notificare l’ennesimo prepotente atto della procura della repubblica di Torino capitanata dal sempre verde Caselli. Bè complimenti…