Il sindacato dei macchinisti svizzeri propone di percorrere a velocità ridotta le gallerie di base Alptransit – Il consumo di elettricità diminuirebbe del 30%. I tunnel in questione sarebbero quelli del San Gottardo, del Monte Ceneri e del Lötschberg che vengono citati ogni qual volta dai promotori del TAV come esempi virtuosi.
“Sono corse che richiedono un’enorme quantità di energia” afferma Hubert Giger, presidente del sindacato svizzero dei macchinisti. Nelle gallerie i convogli ferroviari si confrontano infatti con una maggiore resistenza dell’aria. Aggiungiamo che andrebbe tenuto conto anche degli spropositati costi energetici per il mantenimento dei sistemi di galleria.
Sarebbe qualcosa di clamoroso se non fosse che è ciò che il movimento No Tav sostiene da anni e cioè che questi tipi di infrastrutture sono estremamente energivore e che la Torino-Lione peserebbe sulle tasche della collettività enormemente anche dopo la sua costruzione. Inoltre in un sistema energetico come il nostro basato in parte principale per la produzione di elettricità sulle fonti fossili il TAV contribuirà ad aumentare le emissioni piuttosto che diminuirle.
Si tratta di pura logica elementare, chissà se accuseranno anche i ferrovieri svizzeri di essere primitivi e montanari? Nel nostro paese siamo distanti anni luce da discussioni nel merito su questi temi, e il piano di governo per affrontare la crisi energetica è tutto basato su misure lasciate alla volontà individuale dei singoli e delle imprese come la riduzione di un grado del riscaldamento in casa e delle temperature delle docce.