Essendo temporaneamente lontano dalla Valle e di Susa, non ho potuto essere presente alla “passeggiata notturna” No TAV che si é svolta nella notte di sabato 21 luglio intorno al finto cantiere de La Maddalena di Chiomonte.
Leggo sui giornali critiche a non finire contro le “violenze” del Movimento NO TAV e di “infiltrati” di nazionalità varie ai danni delle forze dell’ordine. Perfino l’illuminato Marco Travaglio , che pur definisce la Torino-Lione un’opera “assurda, inutile, perniciosa , criminale e criminogena “, cade nel facile errore di addebitare azioni “violente” a stranieri incappucciati. Ho partecipato più volte a “passeggiate notturne “ intorno al finto cantiere. Accanto a me solo persone che parlavano la mia stessa lingua.
Aborrisco la violenza fine a se stessa ma anche la superficialità e l’ignoranza che in questi giorni infarciscono certi ( anche altolocati ) commenti.
Parliamone , allora, di violenza ed elenchiamo di quali episodi di pura bestialità si é reso responsabile lo Stato ai danni dei Valsusini:
la grottesca e tragica notte del Seghino il 31 ottobre del 2005 quando , dopo aver preso accordi con le Istituzioni locali affinché il territorio non venisse militarizzato, lo Stato ha impunemente tradito i propri cittadini occupandone militarmente l’area dove era previsto il sondaggio del suolo ; l’attacco infame e sanguinario al campeggio di Venaus in una fredda notte del 2005 , dove il vicequestore Sanna , in piedi su una pala meccanica , incitava i suoi uomini al grido di “ schiacciamoli tutti “; l’umiliazione provata dagli abitanti di Mompantero ( Comune italiano degli anni 2000 e non città cilena degli anni ’70 ) a cui le forze dell’ordine impedivano l’accesso alle proprie abitazioni , localizzate in area militarizzata , se non dopo aver mostrato un documento di identità ; la paura negli occhi dei bambini a cui veniva perquisita la cartella al ritorno da scuola. E ancora : gli insulti e gli schiaffi somministrati dalle forze dell’ordine a persone anziane colpevoli di essere presenti allo sgombero de La Maddalena nel giugno del 2011 ; lo scempio delle tende dei campeggiatori ,violate e lordate dai militari ; i lacrimogeni lanciati contro un gruppo di bambini presenti alla manifestazione del 3 luglio dello stesso anno ; i danni permanenti causati a persone inermi dai lacrimogeni sparati ad altezza uomo ; le percosse inflitte ad una signora e ad un giovane da gruppi di militi che di umano non avevano nulla ; l’aggressione a cittadini terrorizzati all’interno di una pizzeria a Chianocco e la distruzione immotivata di parte del locale da parte delle forze dell’ordine ; lo schiaffo morale inflitto dal Presidente della Repubblica , Giorgio Napolitano , che si negò ai sindaci No TAV richiedenti udienza nel segno di quella democrazia partecipata di cui la più alta carica dello Stato si é sempre fatta garante; le auto incendiate degli attivisti No TAV e i presidi distrutti ; gli arresti farsa e privi di motivazione alcuna di decine di appartenenti al Movimento. E per tutta questa violenza nemmeno un colpevole. Tutti salvi dietro ad un anonimato criminale. Tutti assolti dentro ad una divisa anonima.
Il mancato rispetto delle proprie , sacrosante ragioni genera esasperazione. La violenza genera violenza.
Non é il Movimento No TAV che deve accettare con muta rassegnazione l’arroganza e l’umiliazione propinate da uno Stato miope, ottuso e sordo o le decisioni prese da altri Stati.
E’ la Società Civile che deve chiedere a gran voce e al più presto che si segua l’unica strada che é possibile percorrere : quella del dialogo e dell’ascolto. Ma un dialogo fatto tra pari e sull’unico aspetto incontrovertibile di questa vicenda : i dati tecnici.
Che si faccia subito. Che si faccia ora. Prima che sia troppo tardi.
Mario Fontana – Susa