Il movimento NO TAV della Valsusa manifesta solidarietà e vicinanza nel condannare, con fermezza e determinazione, l’ignobile attacco delle forze dell’ordine ai danni degli spazi sociali Crash e Labas.
Le forze di polizia, oltre ad aver sgomberato gli spazi, hanno manganellato attivisti inermi mostrando il peggior volto di chi sta al potere.
La nostra solidarietà va quindi ai giovani attivisti di Crash e Labas che si oppongono ai detentori del potere, a difesa del proprio lavoro sul territorio e della solidarietà che hanno saputo costruire intorno a sé, contro la “politica vile” di uno Stato indifferente ai bisogni delle persone.
Se la solidarietà va agli attivisti, la nostra ferma condanna è destinata ad una classe politica di amministratori che non ha rispetto dei cittadini ed è incapace di assumersi le responsabilità di soddisfare i reali bisogni della collettività.
Lo Stato, attraverso una muscolare prova di “democrazia di regime”, cerca di criminalizzare ed emarginare giovani che hanno, ai suoi occhi, la colpa di essersi assunti la gestione delle proprie esistenze, costruendo attività sociali e servizi per il quartiere, in prima fila nelle lotte con i lavoratori della logistica e gli universitari in difesa degli spazi, a sostegno di chi occupa una casa poiché rimasto senza un tetto sopra la testa.
Interrompere con la violenza questo percorso di solidarietà sociale, per realizzare una speculazione edilizia privata o semplicemente provare a sabotare percorsi di autodeterminazione rappresenta un comportamento indegno di uno Stato civile.
Siamo vicini ai “ribelli” che attraverso l’occupazione di beni comuni hanno saputo costruire un modello di comunità che fa politica dal basso e risponde ai reali bisogni di chi i territori li vive.
Uniti nella lotta, saremo a Bologna il 9 settembre e alle iniziative che tutti i soggetti coinvolti dagli sgomberi annunceranno nelle prossime settimane.
Movimento No Tav