Dopo il rinvio a causa del Covid, il maxi processo notav è ripreso questa mattina al tribunale di Torino. La dura bocciatura della Cassazione aveva rimandato il processo in appello per 37 imputate e imputati, smontando di fatto l’impianto accusatorio della procura torinese.
Questa mattina in aula gli imputati hanno chiesto di poter leggere un comunicato collettivo in solidarietà a Dana, arrestata questa mattina presto a Bussoleno. Il giudice non ha permesso di leggere il comunicato in aula, quindi i notav presenti hanno deciso di lasciare l’aula di tribunale ribadendo il loro sostegno alla lotta notav.
Di seguito il comunicato lasciato agli atti dagli imputati notav:
Come imputati e imputate esprimiamo piena solidarietà a Dana, attivista notav condannata a due anni di carcere per aver partecipato nel 2012 ad una giornata di lotta sull’autostrada Torino Bardonecchia.
La procura di Torino continua ad emettere nei confronti dei notav condanne sproporzionate con l’intento punitivo e persecutorio verso un movimento che da oltre 20 anni si batte contro un’ opera inutile e dannosa, contro lo sperpero di denaro pubblico che in momento di pandemia dovrebbe essere utilizzato per migliorare sanità, scuole e servizi invece di finire nella tasche della lobby sitav
L’unica colpa dei notav è la nostra determinazione nel continuare questa lotta, unica vera motivazione che ha spinto il giudice di sorveglianza Elena Bonu a non concedere a Dana le misure alternative al carcere.
Non è un caso isolato, in questi anni abbiamo testimoniato la politicizzazione della Questura e della Procura di Torino e l’affermarsi di un atteggiamento persecutorio e intimidatorio nei confronti di attivisti e attiviste del movimento No Tav.
Solidarietà ai NoTAV detenuti e/o denunciati