Da notav valsangone– Re Mida trasformava in oro qualsiasi oggetto su cui posasse la mano.
Paolo Foietta, commissario straordinario del governo e presidente dell’osservatorio TAV, invece, in barba al fatto che dovrebbe occuparsi di Alta Velocità, ha il potere di tramutare in dilazione, rinvio, rimando, differimento, rallentamento qualsiasi cosa tocchi.
Dopo il ritardo del tunnel geognostico della Maddalena e il continuo procrastinare il tunnel di base della Torino-Lione (che dovrebbe partire da Chiomonte per paura di incontrare i No Tav a Susa) c’è il rinvio del SFM5.
Il collegamento ferroviario fra Torino e Orbassano, un’opera che migliorerebbe la vita di decine di migliaia di cittadini, poteva essere finito nel 2018 e invece inspiegabilmente (e con la sottoscrizione del sindaco Gambetta), diventa un’ipotesi del 2021.
Il commissario, inoltre, deve spiegare due cose:
perché con un incarico sul TAV si occupi di SFM5 anche ora che le
due opere sono perfettamente indipendenti
che giustificazione ha il sensibile lievitamento dei costi dell’opera.
Peccato che Foietta, oltre al potere di ritardare, non abbia anche quello della trasparenza.
NO TAV, SI SFM5
Coordinamento dei Comitati No Tav della Valsangone e della Collina Morenica