La fabbrica dei conci del TAV Torino-Lione dovrebbe sorgere nel comune di Salbertrand in alta valle. I conci sono i blocchi semicircolari di calcestruzzo che dovrebbero essere utilizzati per rivestire il tunnel di base.
Il nuovo sindaco di Salbertrand, Roberto Pourpour, ha vinto con una campagna elettorale espressamente schierata contro la costruzione della fabbrica che avrebbe un imponente impatto ambientale e logistico sul paese di 603 abitanti. In un’intervista a la Stampa ha recentemente ribadito la volontà degli abitanti di opporsi alla fabbrica di morte invece di barattare lavoro e salute.
D’altronde non c’è da stupirsi. Oltre 400 camion al giorno dovrebbero fare andata e ritorno dal cantiere dell’alta velocità con impatti devastanti sul piccolo borgo. Il paese, nonostante la vocazione turistica, è già pesantemente infrastrutturato con due cave di ghiaia, due siti di recupero materiale, due aree di servizio e un casello. Telt in questi giorni sta già mandando le lettere per gli espropri dei terreni su cui dovrebbe sorgere la fabbrica nonostante la contrarietà del comune e della popolazione.
Il movimento No Tav da sempre afferma che l’impatto ambientale dell’opera non sarà affatto circoscritto all’area della Val Clarea come vorrebbero far credere i promotori, ma avrà effetti su tutta la valle. Di certo l’opposizione del sindaco e della popolazione di Salbertrand alla fabbrica dei conci dimostra che la strada per la costruzione del tunnel di base è tutt’altro che in discesa e che al di fuori del fortino di Chiomonte, pesantemente militarizzato, diversi grattacapi si presenteranno per il partito del cemento e del tondino. Altro che avvio dei lavori, la lettera all’UE del governo gialloverde che accetta l’inizio dell’opera è appena partita ma i i problemi per il TAV in Val di Susa sono appena cominciati…