Ancora un’iniziativa di protesta ieri sera in Clarea, con centinaia di persone che hanno partecipato alla passeggiata serale organizzata dal campeggio No Tav.
Ritrovati verso le 18,30 a Giaglione, i No Tav hanno preso il sentiero verso il cantiere trovandosi la strada sbarrata dai soliti jersey dietro i quali era predisposto il solito dispositivo della Questura.
Falò e fuochi sul cantiere hanno dato voce alla protesta dei tanti e alla chiara richiesta della chiusura immediata del cantiere e dello stop dei lavori.
Nel pomeriggio si era invece svolto il dibattito, partecipatissimo, con Eddi e Jacopo, di ritorno dalla Siria del Nord.
Dopo decenni di lotta e l’evidenza chiara a tutti di quanto il Tav sia un’opera inutile e dannosa, è giunto il tempo di porre fine alla militarizzazione del territorio e restituirlo a chi lo ama e ci vive.
Con il tunnel geognostico terminato (con funzioni “esplorative”) non un centimetro di quello che dovrebbe far passare il treno è stato costruito.
Oggi si continua con l’iniziativa al confine con la Francia per protestare contro la chiusura dei confini per tutti coloro che venuti da lontano cercano una vita migliore e stasera alle 21.30 dibattito “Dalle grandi opere ai grandi eventi: un No olimpico” a cura di CONO2026.
Vi aspettiamo!