Si è concluso con 5 condanne e due assoluzioni il processo per i fatti risalenti al 2010 a Susa, in zona autoporto, nel periodo delle trivelle. Un porcesso con 7 imputati, basato su filmati video dove ancora ad oggi non si vede nessun iputato commettere un reato, bensì due reparti della celere caricare con veemenza il corteo in avvicinamento.
Il Pm Ferrando titolare dell’accusa ha lavorato a lungo su questo processo, arrovelandosi nel tentativo non solo di condannare gli imputati a pene molto alte (chiese fino a 3 anni e 6 mesi), ma a dimostrare un attacco pianificato dai parte dei notav, organizzato con tanto di capi e mandanti. Non si è rassegnato fino all’ultima udienza nella comprensione di come vengono prese le decisioni nel movimento, in assemblea pubblica, e ha spinto fino alla fine per affibbiare qualche anno ai notav, ma il tentativo è andato storto:
2 assoluzioni e 4 condanne a cinque mesi,una ad un mese.
L’unico vero reato? Resistere per difendere il futuro di tutti
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