Pensavamo di averle viste e vissute tutte ma questa ci mancava davvero.
Solo ieri una parte degli incendi sopra Bussoleno era stata domata (ma il fuoco è vivo tutt’ora in altre parti della montagna e venerdì le previsioni dicono vento!) e, ancora scossi da quanto era appena avvenuto, sporchi di cenere, affumicati e particolarmente arrabbiati, alcuni notav hanno ricevuto la visita della Digos per la consegna di alcune denunce (atti di fine indagine) e inviti a presentarsi in questura.
Due notav in particolare, che abitano nel cuore dell’incendio che hanno dovuto abbandonare casa l’altra notte (per poi fortunatamente rientrarci), hanno dovuto subire la visita di alcuni agenti in borghese della polizia politica di Torino per la notifica di un atto.
Intervento zelante, di pessimo gusto (senza urgenza), che ha visto gli agenti ripercorrere in auto i luoghi dell’incendio, ma solo dopo che era stato spento e messo in sicurezza, perché in questi giorni tra i pompieri, gli Aib, i volontari e i cittadini non li abbiamo mica mai visti, ancora si sporcano le scarpe nuove!
Questo diciamo quando anche un incendio diventa materia politica e polemica (come alcuni ci hanno scritto sui social network): la nostra Valle non merita le stesse attenzioni di un compressore se a bruciare sono migliaia di ettari bosco! Viene trattata come una colonia, dove “disciplinare” gli abitanti, e reprimerli, anche in momenti duri come questi.
Durante le tragedie ci sono sciacalli e sciacalli…ma la differenza ci sembra veramente poca.