San Tammaro – (di Nando Cimino) Per i contadini dell’agro tammarese, rappresenta solo un costante problema. La Tav, la linea ferroviaria veloce che solca questa parte della provincia di Caserta, crea solo difficoltà agli agricoltori che hanno subìto gli espropri, in nome di una modernità e di un progresso che a loro, poco interessa. Ma non è degli espropri che si lamentano, visto che ne hanno ricevuto in cambio, proporzionate quote di ristoro. Le massicciate che sorreggono la linea ferroviaria, ogni anno, vengono sottoposte ad un potente getto di diserbante, per proteggerle dal pericolo dalle sterpaglie che, in particolar modo nel periodo estivo, possono dar luogo a complicazioni di varia natura, arrivando persino a compromettere la corsa della famigerata “Freccia Rossa”. Nel corso dei mesi estivi infatti, non è raro assistere ad incendi spontanei, lungo la tratta ferroviaria veloce. Il diserbante adoperato delle società addette all’opera di prevenzione però, si è manifestato particolarmente nocivo per la fauna migratoria e quella stanziale, che popola l’area. Gli effetti di questo potente veleno, è stato evidenziato, in special modo, nel perimetro di Ponte Rivo, in zona di Carditello. I volatili, spesso si adagiano a nutrirsi a ridosso della ferrovia e l’anno scorso, lamentano gli agricoltori, immediatamente dopo l’irrorazione del terreno col diserbante, sono state rinvenute numerose carcasse di piccoli uccelli e, stando a quanto evidenziato dai mezzadri, numerosi animali domestici, cani in particolare, sono stati rinvenuti cadavere, proprio lungo le massicciate che tagliano gli appezzamenti terrieri.