Pubblichiamo il contributo degli Studenti No Tav, che ieri hanno messo in atto un’iniziativa in Università a Torino per denunciare la complicità di UNITO nella devastazione operata in Valsusa da parte di Telt.
Lunedì notte la Val di Susa é stata nuovamente messa sotto attacco. Oltre 1000 agenti delle forze dell’ordine sono arrivati per sgomberare il Presidio di San Didero, nel tentativo di devastare un nuovo pezzo di territorio. Un territorio sul quale Telt, l’azienda costruttrice del Tav, vuole costruire un nuovo Autoporto, ma in quella zona è presente una delle poche aree boschive di pianura della valle. Il terreno in questione che stanno smuovendo con le ruspe, é saturo di rifiuti tossici e di polveri. Inoltre un Autoporto in valle esiste già, e si trova a Susa. Lo vorrebbero spostare da Susa a San Didero per liberare lo spazio per i depositi di smarino dei futuri scavi del cantiere.
Come studenti No Tav ci siamo ritrovati per denunciare ciò che sta accadendo a pochi km da noi, e per denunciare i rapporti che rendono la nostra università complice del sistema TAV.
L’università di Torino insieme a vari dipartimenti da quello di scienze naturali a quelli economia e di cps, stabiliscono accordi con Telt, organizzando progetti di ricerca e favorendo in questo modo la distruzione dei territori, e mostrandosi come sempre in prima linea nel Green Washing.
Il Tav è un’opera inutile ed ecocida. Basta pensare a tutte le specie che si sono viste devastare l’habitat in Clarea e in particolare la zerynthia polyxena, farfalla protetta dalle direttive habitat, che al momento é al centro di un vero e proprio ricollocamento, visto che intralciava l’allargamento del cantiere.
Oltre a tutto questo il Tav è anche un gigantesco buco nero in cui finiscono fondi europei e italiani: tutti soldi della contribuzione pubblica che, in un momento storico come questo, sarebbero meglio spesi per riaprire in sicurezza le università e per diminuire le tasse universitarie che le/gli studenti si trovano a dover pagare ugualmente a fronte della crisi economica corrente.
Pensiamo che solo per recintare l’area del cantiere di San Didero e per gli appalti di sicurezza si prevede che saranno spesi 5 milioni di euro. Crediamo che quei soldi vadano spesi in altro: scuole, reddito, sanità, messa in sicurezza dei territori, tutela dell’ambiente.
Ciò che sta succedendo in Val di Susa riguarda tutte e tutti noi, riguarda il nostro futuro riguarda la nostra terra e per questi motivi prendiamo duramente posizione contro la complicità di Unito nella devastazione dei territori, e rivendichiamo con forza la fine di ogni accordo di ricerca e di ogni rapporto tra l’Università di Torino e TELT.
Per questo continueremo a fare sentire la nostra voce nell’Università di Torino come a San Didero e in Val di Susa. A questo proposito invitiamo tutti e tutte a partecipare alla chiamata del movimento No Tav, oggi alle 18 al parcheggio dell’acciaieria di San Didero.
Sarà importantissimo partecipare a questo appuntamento di lotta che è stato riconfermato per tutti i giorni di questa settimana, per cui ci troveremo per tutta questa settimana alle 18, al polivalente di San Didero.
La lotta non si ferma,
Avanti No Tav