Di fronte all’ennesimo tentativo di repressione del dissenso della Questura e della Procura Torinese che ha come unici obiettivi quelli di criminalizzare e fermare la resistenza in Val di Susa tentando di riproporre la solita retorica legata alla distinzione tra buoni e cattivi, il Movimento No Tav non si ferma.
Domani, sabato 10 marzo, alle ore 15.30, saremo sotto il carcere delle Vallette per richiedere a gran voce la liberazione di Giorgio e Umberto, ma anche di Stefano detenuto tra quelle mura da più di una settimana.
Il Movimento No Tav, nel corso degli anni, ha capito bene come contrapporsi alla violenza dei tribunali e della polizia che da sempre hanno cercato di intimorire e arrestare la lotta contro il treno ad Alta Velocità Torino-Lione. La determinazione di questa valle si trova nella volontà popolare che la muove e che non accetta e accetterà mai le narrazioni tossiche proposte dalla controparte.
La nostra forza si trova nella nostra unione, nell’essere sempre in marcia tutte e tutti insieme contro chi vuole devastare e distruggere il nostro territorio in nome del progresso del profitto.
Vogliamo Umberto, Giorgio e Stefano fuori da quelle mura e liberi di proseguire insieme a noi questa lotta trentennale per un futuro migliore per tutti e tutte.
Stefano, Giorgio e Umberto liberi!
Libertà per i/le No Tav!