Ormai la notizia è ufficiale e l’11 luglio non si terrà a Torino il vertice europeo sulla disoccupazione giovanile. Da ieri sera le informazioni si sono fatte sempre più precise e le motivazioni man mano sono state costruite.
Il vertice doveva tenersi all’apertura del semestre italiano Ue, ora è preferibile farlo in chiusura del semestre in modo da “avere la commissione che lavora”.
Tutto nasce dopo l’incontro di ieri tra il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, di posticipare a novembre il tutto.
I movimenti stanno lavorando da tempo sulla mobilitazione, compresi i notav, e la pressione stava salendo con lo slogan #civediamolundici, un modo chiaro di dare appuntamento ai signori dell’Europa nelle piazze di Torino, proprio quella città scelta per il vertice perchè “modello sul tema” come aveva detto Renzi. Modello di disoccupazione forse, giovanile e non , capitale degli sfratti in Italia, basti pensare che proprio ieri è stata sgomberata una palazzina occupata in Corso Traiano da 15 famiglie, lasciate in mezzo la strada o deportate in giro per il Piemonte.
La realtà non la possiamo conoscere ma leggendo gli articoli di oggi, dove tutti si premurano a dire che il vertice non è stato spostato per le annunciate manifestazioni, fa pensare. Così come la soddisfazione del Siap, uno dei sindacati di polizia, che promuove lo spostamento visto che agli agenti erano stati negati i giorni di ferie per tutto il mese di luglio.
Senza esagerare ci viene da dire: paura eh? Perchè venire in una città che vive una realtà sociale difficile, con i movimenti di lotta molto forti, con la Valsusa dei notav a due passi, non è cosa semplice. E soprattutto venire a dire cosa? Con che coraggio avrebbero parlato di disoccupazione giovanile, con che ricette a parte l’austerity e le belle parole?
Ci vedremo un’altra volta evidentemente, magari Van Rompuy e Renzi conosceranno più da vicino i notav o non li vorranno proprio conoscere?