Ancora una volta la tenacia di Nicoletta è riuscita a creare un cortocircuito nella procura torinese che vede, tramite il respingimento dell‘istanza di revoca delle misure cautelari presentata (e presenziata) in persona dal procuratore generale Spataro.
Ieri il Tribunale Ordinario di Torino, sezione II Penale ha respinto l’istanza di revoca del procuratore e del pm che tanto si erano adoperati per tentare di rispondere alla lunga evasione di Nicoletta, che non rispettando in scala crescente, nessuno degli obblighi inflitti, ha fatto perdere la bussola ai magistrati, facendoli arrivare a chiederne la revoca perchè ormai troppo controproducente.
Ci hanno lavorato così a fondo, motivando il tutto in un documento più politico che giudiziario, che sono arrivati fino all’udienza di ieri, che ancora una volta, come avvenne qualche giorno fa, un giudice (3 per l’occasione) non ha avallato: “Dato che non viene posto in dubbio che sussistano gravi indizi di colpevolezza, su cui del resto in presenza del rinvio a giudizio non vi è motivo di argomentare ulteriormente, ne risulta che permangono le ragioni a suo tempo poste a sostegno della misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria poi aggravata in seguito all’inottemperanza da parte della DOSIO”.
Insomma per i giudici non ci sono ragioni per togliere le misure a Nicoletta, più meno con le stesse motivazioni con il quale Spataro intendeva uscire dal tunnel in cui si è infilato, pertanto rispedisce al mittente strategia e ruoli di palazzo.
La resistenza di Nicoletta sta mettendo in seria difficoltà la magistratura torinese, con il piccolo problema che ciò che emerge è il modo, disinvolto e arbitrario, di risolvere i conflitti esterni ed interni sulla pelle di ognuno di noi. Perchè questo va detto con forza: da molto tempo denunciamo l’uso spropositato dei provvedimenti cautelari (ieri i nuovi casi), e il caso della richiesta di decadenza degli arresti domiciliari per Nicoletta dimostra come sia semplice, per un magistrato, disporre della libertà di ognuno di noi.
Nicoletta intanto non molla e con la sua (e nostra) lotta, sta mettendo in discussione la magistratura torinese che da troppo tempo, gioca con la libertà di tutti noi senza che mai nessuno ponga un serio problema.
Forza Nicoletta, Avanti Notav!