Scrivo queste righe per mettervi a conoscenza sugli sviluppi della mia assurda vicenda giudiziaria. Sono venuto a conoscenza del rigetto da parte del Tribunale di Sorveglianza della richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena che avevo presentato nell’attesa del pronunciamento della Cassazione in merito alla legittimità dell’ordinanza che mi ha “concesso” la semilibertà. Detto pronunciamento verrà fissato in tempi indefiniti di alcuni mesi e, seppur dall’esito non scontato, potrebbe costringere il TdS a riformulare le condizioni in cui io dovrei scontare la mia condanna di un anno ormai famosa. Non conosco le motivazioni del respingimento visto che non ho ancora ricevuto la notifica formale. Intanto si va avanti così per lo meno fino all’inizio 2020.
Non è che io abbia avuto mai grande fiducia nel potere giudiziario di uno stato [gli ultimi fatti che mi riguardano confermano ciò], ma la mia vicenda mette bene in mostra, oggi come allora, qui come altrove, come vengono trattati i dissidenti politico-sociali, ovvero coloro che disturbano i manovratori del sistema economico che governa il mondo.
Oltre ad essere una evidente forzatura giudiziaria, l’aspetto assurdo del provvedimento attuato nei miei confronti è evidente al semplice ed onesto cittadino chiunque e rappresenta un affronto alle normali regole
In ogni caso, sto continuando il mio pendolarismo carcerario a testa alta, con la dignità che ha sempre accompagnato le mie scelte di vita. Tutto ciò con il sostegno di numerose persone che stanno contribuendo ad alleviare le mie fatiche del momento con varie forme di appoggio.
Ritengo che sarà necessario al più presto immaginare iniziative e mobilitazioni per denunciare la mia incredibile condizione vessatoria che, se diventa prassi consolidata, rischia di essere applicata anche ad altri valsusini nei prossimi anni, vista la presenza di cantieri e conseguenti forme di contrasto sempre più probabili nel futuro della val di Susa.
Ogni tanto mi viene da dire e da pensare: ne abbiamo viste tante, non le abbiamo viste tutte.
Luca Abbà, NO TAV semilibero, 7 ottobre 2019