Il Movimento No Tav respinge l’ennesima azione violenta intrapresa dal Tribunale di Torino.
Nel febbraio 2012 migliaia di Notav occuparono l’autostrada Torino Bardonecchia per tre giorni dopo la caduta dal traliccio di Luca Abbà durante lo sgombero della baita in Clarea di Chiomonte: mentre in tutta Italia si esprimevano proteste, il 3 marzo i caselli dell’autostrada di Avigliana furono liberati dall’obbligo di pagare pedaggio, sebbene per breve tempo.
Ed è proprio per questo atto che, dopo sette anni, 12 Notav sono stati condannati da uno a due anni di reclusione con l’accusa di blocco del traffico e violenza privata!
Tra i tanti che avevano partecipato alcuni sono stati oggetto di procedimenti penali secondo scelte ingiuste ed arbitrarie, spesso legate al ruolo simbolico che stavano ricoprendo nella lotta, come per esempio Nicoletta Dosio, condannata con altri ad un anno solo per aver portato uno striscione.
Succede spesso che nei momenti di maggiore criticità la Procura di Torino peschi vecchie condanne a cui dare esecuzione in modo esemplare per tentare di scoraggiare il proseguimento della resistenza no Tav.
È stato così recentemente anche per lo stesso Luca Abbà, attivista ed agricoltore, da poco imprigionato per un anno per avere partecipato ad una opposizione allo sgombero di una casa occupata in città nel 2009, 10 anni fa!
Solo per tenerlo lontano dalla Valle non gli sono state concesse misure alternative, ma la condizione di semilibertà con rientro notturno ogni sera alle Vallette.
Si è accusato inoltre un intero paese, quello del Cels, di essere luogo di pericolosità sociale.
Insieme ai numerosi fogli di via, ritiri di patenti per mancanza di “requisiti morali”, “avvisi orali”, “sorveglianze speciali”, multe : sono vere e proprie persecuzioni che assomigliano molto di più ad azioni di rappresaglie personale e di stato che non possiamo tollerare.
Non vittime ma attori del nostro futuro reagiamo pertanto rispondendo con una mobilitazione generale che si impegna a promuovere una campagna di lotta il più possibile inclusiva delle diverse sensibilità.
Una campagna aperta a tutti ed in nome di ciascun attivista, più o meno conosciuto, che abbia subito e stia subendo restrizioni.
Il primo appuntamento è a Bussoleno lunedì 28 ottobre per un digiuno a staffetta che si protrarrà fino a giovedì 31, nei locali dell’Unione montana.
Una campagna in cui ci sarà spazio per innumerevoli iniziative dalla esposizioni di messaggi su lenzuola e magliette, ai volantinaggi, ai presidi, alle azioni di sensibilizzazione e disturbo, alle assemblee, agli approfondimenti di denuncia tra cui un prossimo convegno di alto profilo giuridico in un luogo autorevole di Torino.
DALLA VALLE ALLA CITTÀ IL VENTO DELLA VAL SUSA NON SI È MAI FERMATO E NON LO FARÀ ORA!
Libertà per Nicoletta, Dana, Francesca, Stella, Mattia, Maurizio, Aurelio, Fabiola, Michele, Mattia, Paolo, Massimo e Luca!
IL TAV È UN CRIMINE! NOTAV & LIBERTÀ.