Questa mattina è iniziato l’ennesimo processo contro i notav per i fatti accaduti davanti alla centrale nell’autunno del 2012. In aula c’era Claudio – in carcere dal 9 dicembre scorso accusato di “attentato con finalità terroristiche” per il sabotaggio di un compressore del cantiere insieme a Niccolò, Chiara e Mattia – si trovava nella cella dalla quale si può assistere al processo in quanto ancora detenuto nel carcere di Ferrara in regime di alta sorveglianza. Tanti i notav arrivati per assistere all’udienza, tanti i saluti e sorrisi rivolti agli imputati.
Arriva la prima interruzione dell’udienza: l’aula risultata troppo piccola incapace di contenere tutti i notav. Giunti in un aula più grande, i pm con l’elmetto negano a Claudio di poter seguire il processo a fianco del proprio difensore. Ovviamente clamore in aula da parte del pubblico notav. Non soddisfatti del diniego fatto a Claudio, il pm Rinaudo si avvicina al pubblico notav con fare arrogante, per far capire chi decide in aula… A questo punto i notav cominciano a protestare contro la tracotanza del pm Rinaudo: in un attimo il giudice decide di far sgomberare l’aula, continuando il processo a porte chiuse.
Una volta fuori dal tribunale i notav decidono di sfilare in corteo per le vie della città dietro lo striscione «Se è terrorismo difendere la terra siamo tutti terroristi. Libertà per Chiara, Nicco, Mattia, Claudio».