Dal 21 febbraio al 25 febbraio si è svolta nei Paesi Baschi una serie di incontri e conferenze nell’ambito della Lottanotav bascha.
In particolare l’iniziativa si è svolta tra la valle di Sakana e Pamplona /Iruña. Le giornate sono state organizzate dal coordinamento da AHT aurrean alternatiba, che si muove per proporre un’alternativa alla costruzione della nuova linea Tav nel tratto che da Pamplona attraversa la valle di Latuada, per un complessivo di circa 250 km.
Mercoledì è stato fatto un incontro con la piattaforma Aht Gelditu Nafarroa (piattaforma contro il Tav). Giovedì c’è stato l’atto di apertura ad Altsasu; venerdì abbiamo incontrato ad Irurtzun la popolazione e fatto un incontro al Gaztetxe di Altsasu (centro sociale giovanile). Sabato abbiamo partecipato al mattino
come uditori alle conferenze di Mugitu (coordinamento contro il Tav di Pamplona) dove è emersa chiaramente una critica al progetto di alternativa al Tav, definito treno sociale. Successivamente ci sono stati gli interventi di sindacalisti ferrovieri della CGT, dell’associazione ambientalista Sustrail (fondazione tecnico/giuridica navarra), membri di comitati d’impresa Adif (tipo RFI) e rappresentati della rete nazionale per il treno sociale.
Il progetto di Aternativa al Tav, denominato Treno Sociale è una proposta tecnico/politica pensata per evitare la distruzione della valle di Sakana che prevederebbe il “taglio della montagna” per realizzare il tracciato in piano, tunnel, viadotti ecc… con conseguente consumo di suolo agricolo di pregio e di forte carattere ambientale, nonché la captazione di sorgenti di acqua dei paesi e non in ultimo in alcuni tratti rilevati che di fatto impediscono il libero passaggio degli animali persone e
ovviamente senza prevedere stazioni ferroviarie nei paesi. L’alternativa prevede invece unraddoppio del binario storico (ad oggi c’è n’è uno solo) con alcune modifiche al tracciato che in alcuni casi è però costruito ex-novo. In questo modo si otterrebbe un minor consumo di suolo e distruzione del territorio, i treni viaggerebbero comunque a velocità superiori (comprese tra 180/220 km) e sarebbero previste fermate per i passeggeri nei paesi della valle. La linea Tav promette di far viaggiare sia treni passeggeri che merci e l’alternativa prevederebbe lo stesso concetto affiancato al traffico ferroviario locale (con la posa di un terzo binario per lo scartamento treni AV e quelli della rete spagnola Renfe). Tecnicamente è stato redatto un progetto completo e dettagliato commissionato ad un gruppo di ingegneri per sostenere l’iniziativa.
La lotta contro il Tav nei paesi baschi inizia nel ‘93 con i primi campeggi popolari e di lotta, e fino all’inizio della costruzione della Y basca intorno al 2009 procede unitariamente. Con lo sgombero dell’accampamento di resistenza e l’inizio dei lavori a macchia di leopardo, la piattaforma è piano piano implosa. Oggi una parte della piattaforma contro il tav rimane sulle posizioni “antisviluppiste“ (mugitu-aht gelditu nafarroa) contrarie al progetto Tav complessivo, un’altra (aht-ren aurrean alternatiba – tren soziala) si è spostata su altre posizioni concependo il progetto di alternativa per la valle di Sakana (linea accessoria alla Y basca che è il corridoio principale).
Per quello che abbiamo potuto capire, l’alternativa si basa sull’appoggio delle amministrazioni locali della valle di Sakana e di Pamplona/Iruña (per lo più governate da Bildu).
Bildu è la coalizione in cui si trova la sinistra indipendentista basca e che nelle incipienti elezioni potrebbe avere un ottimo risultato. Lasciamo ad una discussione più approfondita i dettagli.
L’aspetto a cui è stato rivolto più interesse della nostra vicenda è quello sulla capacità di mantenere una composizione politica e sociale variegata e sulle strategie di lotta sia politiche che di intervento.
L’accoglienza è stata calorosissima e abbiamo rinnovato l’invito a continuare lo scambio di visite ed esperienze.