Costato 79 milioni di euro, lo scalo realizzato da Calatrava presenta i primi problemi. Secondo Ferrovie dello Stato il disagio “è solo temporaneo”. Dal Comune: “Normale, è ancora cantiere aperto”. Problemi simili a Bologna, dove la struttura sotterranea per l’Alta Velocità si è riempita di pozzanghere
di Annalisa Dall’Oca | Il Fatto quotidiano.it
Appena il tempo di inaugurarla in pompa magna che la stazione Mediopadana di Reggio Emilia presenta già i primi grattacapi. Uno fra tutti: ci piove dentro. A denunciare il disservizio sono stati i clienti delle Ferrovie dello Stato che oggi, a poco più di dodici ore dal taglio del nastro, (celebrato ieri alla presenza del ministro per le infrastrutture Maurizio Lupi, dell’ex sindaco e attuale titolare del dicastero per gli Affari regionali Graziano Delrio, nonché di Romano Prodi e Pierluigi Bersani), si sono recati in stazione per usufruire dell’alta velocità.
Ma una volta varcate le soglie dell’immensa struttura bianca dal design moderno, collocata come un gioiello nel bel mezzo della Pianura padana, gli utenti hanno dovuto riaprire in tutta fretta i propri ombrelli, chiusi all’ingresso, per ripararsi dall’acqua piovana caduta nel pomeriggio e inaspettatamente filtrata in zona binari, attraverso le già celebri onde disegnate dall’architetto Santiago Calatrava. Un imprevisto che ha suscitato più di qualche disagio, tanto che sul web le foto dei passeggeri con gli ombrelli aperti hanno già fatto il giro della Rete e qualcuno si è chiesto come sia possibile che un’opera da 79 milioni di euro, soldi pubblici, appena ultimata, bacino potenziale per due milioni di utenti, presenti un difetto simile.
Secondo Ferrovie dello Stato, però, il disagio è solo temporaneo. “Siamo informati della complicazione che si è verificata oggi, ma rassicuriamo l’utenza: non è dovuto a problemi strutturali – spiega l’ufficio stampa di Fs – i lavori sono per la maggior parte stati ultimati ma come per Bologna, anche a Reggio Emilia restano ancora alcune opere da concludere. Per esempio, i vetri e le coperture delle pensiline sono già state collocate ma gli operai stanno terminando tutti quei lavori che servono a rendere completamente impermeabili i soffitti, nello specifico devono finire di sistemare le guarnizioni necessarie a impedire che l’acqua possa filtrare tra il vetro e l’acciaio. L’acquazzone violento di oggi, purtroppo, ha fatto il resto. In breve tempo, comunque, risolveremo il problema”.
L’alternativa, del resto, era posticipare l’inaugurazione, avvenuta l’8 giugno sia a Reggio Emilia, sia nella vicina Bologna, per dare il tempo agli operai di concludere tutti i lavori. Scelta che però il Comune ha preferito non compiere. “Fino al prossimo dicembre la stazione sarà un cantiere aperto, è normale che sia così – spiega anche David Zilioli, l’ingegnere che per il comune di Reggio Emilia ha seguito i lavori – nello specifico, piove in alcuni punti poiché o non sono ancora stati poggiati i vetri oppure non sono stati isolati con il silicone. D’altronde, quando abbiamo preso questa decisione”, cioè inaugurare a giugno la stazione Mediopadana, “lo abbiamo fatto perché, per noi, era più importante che i treni iniziassero a passare da subito, anche se con qualche disagio. E’ stata una scelta, può essere apprezzata o meno, ma l’alternativa era aprire tutto a dicembre”.
Un disagio, quindi, che si è unito a qualche altra difficoltà incontrata da chi, oggi, ha deciso di usufruire dell’alta velocità nella nuova stazione di Reggio Emilia: qualche ritardo, la polizia municipale che, nel pomeriggio, ha dovuto bloccare l’accesso alla strada che porta alla Mediopadana a tutti i ‘non pendolari’, escludendo quindi i curiosi per garantire che il passaggio tra i parcheggi e chi doveva entrare o uscire potesse avvenire in sicurezza, un ascensore guasto. “La stazione è imponente – scrive qualcuno su Twitter, pubblicando le foto dell’opera d’arte di Santiago – ma, con quel che è costata, sarà meglio che questi problemi li sistemino in fretta”.
Pozzanghere anche nella stazione Alta velocità di Bologna. Il problema non si è verificato solo a Reggio Emilia. Domenica, mentre il capoluogo si preparava ad accogliere il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accompagnato dalla moglie Clio per visitare la città prima di partecipare al concerto dell’Orchestra Mozart all’Auditorium Manzoni, diretto dal maestro Claudio Abbado, i pavimenti tirati a lucido del ‘piano di ferro’ sotterraneo si sono riempiti di pozzanghere. E di uomini addetti alla sicurezza stradale impegnati a delimitarle, per evitare che l’utenza scivolasse e si verificassero incidenti. Di nuovo, Ferrovie dello Stato ha specificato che i “lavori saranno ultimati presto”. Anche nella stazione sotterranea di Bologna, situata a 23 metri di profondità, prima parte di un progetto da 500 milioni di euro.