31 dicembre 2013, notte di Capodanno.
Il movimento No Tav si ritrova alle reti del cantiere per festeggiare insieme l’arrivo del nuovo anno.
Dopo la marcia da Giaglione i No Tav, infatti, si organizzano per il brindisi e la polizia non gradisce la cosa.
In centinaia in tenuta antisommossa sono già al ponte in Clarea, molto nervosi e infastiditi dalla presenza degli autoctoni: forse quel giorno vorrebbero festeggiare, ma non sono a casa loro, anzi sono invasori, e quindi si ritrovano a dover presidiare.
Poco dopo la mezzanotte scatta la prima carica, alcuni no tav vengono feriti e lasciati a terra. Poco dopo ne parte una seconda, i No Tav incassano le manganellate ma non se ne vanno.
Pochi giorni fa è arrivata la condanna da parte del tribunale di Torino; sarebbe consequenziale pensare a danno dei solerti servitori dello stato che hanno picchiato i No Tav la notte di capodanno mentre facevano il brindisi, invece no.
Come sempre, un esito scontato di un processo farsa, poiché le verità vendute dai pm non corrispondono al vero.
Esprimiamo solidarietà a Renata, Cosimo, Giannelli e Sven, condannati rispettivamente a 1 mese e 10 giorni, 1 mese, 10 giorni e infine, quella più pesante, a 6 mesi.
Continuiamo a resistere.
Avanti No Tav!