Riprendiamo le splendide parole di Nicoletta Dosio, che descrivono il senso profondo dei due murales fatti da Blu e Alleg sui muri della casa di Emilio.
Il magnifico lavoro di Blu, “Ci racconta di un mondo bellissimo, irripetibile, che è la nostra valle e non solo, aggredito da una malattia transgenica, devastante.
Il verde dei prati e delle foreste, l’azzurro profondo del cielo si dissolvono in cenere, nel grigio sporco del cemento e della triste roccia frantumata.
Il fiasco di vino generoso, la allegra convivialità della spaghettata mutano in orrido groviglio di filo spinato, la decorazione fiorita del piatto si corrompe in un inquietante blu-polizia, mentre il bicchiere diventa lacrimogeno, e la linda tovaglia da scampagnata uno spesso, lercio strato di euro: il prezzo di una vita in vendita e di una morte in ginocchio.
Anche la grande forchetta affondata nella delizia dell’amatriciana si trasforma in ruspa che addenta la carne viva della montagna. E il ramo nodoso che può essere sostegno al passo per i sentieri del bosco o alimento al calore buono del fuoco oppure difesa contro l’aggressione del buio che avanza, degenera nel manganello aggressore.
La malattia terribile ha un nome: capitalismo.
La cura è una sola: la lotta, collettiva, concreta, amorosa, intransigente, irriducibile, per noi e per chi verrà dopo di noi.
Fermare la devastazione sociale e ambientale del mondo si può. Fermarla tocca a noi”.
Alleg ci parla invece della Giustizia e lo fa attraverso “Il grande lupo che è caduto nella trappola della cosiddetta Giustizia.
La bilancia splendente della legge non ha piatti su cui pesare la verità, ma, sospese alle catene, due tagliole che tramano insidie ed è sormontata da un orologio a scandire il tempo arbitrario del potere.
Egli tenta di liberarsi, i muscoli tesi, le grandi fauci aperte tra ira e dolore, pronto a tranciarsi la coda per recuperare la libertà, anche a costo della vita.
Ma il grande lupo non è solo. Due minuscole figure, una cornacchia e un topolino, brandiscono un paio di tronchesi contro trabocchetti e catene. Sono piccoli, ma tenaci e la tagliola della legge non riuscirà a fermare il loro umile, paziente coraggio.
Presto, insieme al lupo, riguadagneranno le vie libere del bosco.
In questa bellissima e commovente opera Alleg ha saputo dare forma, voce e colori a questa nostra collettività che nella lotta è rinata e vi ritrova ogni giorno le ragioni e la forza di una tenace felicità.”