post — 22 Settembre 2023 at 08:00

Qual’è l’eredità che le Olimpiadi invernali di Torino2006 hanno lasciato alla montagna?

da Alto – Rilievo / Voci di Montagna
Qual è l’eredità che le Olimpiadi invernali di Torino2006 hanno lasciato alla montagna?
Questa domanda ha spinto Michele Filippucci (di POW Italia) a inforcare la bicicletta e a impugnare la macchina fotografica per inoltrarsi in Alta Val Susa con l’obiettivo documentare lo stato in cui oggi versano le strutture utilizzate per le gare.
I suoi scatti ci fanno respirare un’atmosfera di abbandono e spreco. Una sensazione confermata dai dati e dalla sconsolante storia di questi impianti.
I trampoli di Pragelato costarono la bellezza di 34,3milioni di euro. Sono fermi dal 2008.
Non è andata meglio all’impianto del Freestyle di Sauze d’Oulx, costato 9 milioni e chiuso dopo appena sei giorni di attività (è stato smantellato nel 2012).
Per non parlare della pista di Bob di Cesana, rimasta in funzione solo sei anni. Ha ospitato una ventina di eventi (olimpiadi comprese) ed è costata 110 minioni. Eppure c’era un impianto già pronto ad appena un’ora di auto, a La Plagne, in Francia, ma sarebbe stata un’onta troppo grande chiedere un aiuto ai cugini francesi: “Se le olimpiadi sono in Italia, la pista di Bob dev’essere in Italia”.
Sorte simile è toccata al “jumping hotel”, situato alla base dei sopracitati trampolini, 120 posti letto e 20 milioni di costo, e all’impianto del biathlon di Sansicario (altri 6 milioni).
Non sono trascorsi nemmeno vent’anni e la storia si sta per ripetere. Con MilanoCortina2026 stiamo infatti per inciampare malamente sugli stessi errori.
Quest olimpiadi, decorate dagli organizzatori con la medaglia alla sostenibilità, alla prova dei fatti di sostenibile hanno ben poco: sia sotto il profilo economico, che sotto quello ambientale.
La pista di bob in programma di realizzazione a Cortina si fa emblema di queste incoerenze.
Per tale motivo, la comunità ampezzana ha chiamato a raccolta cittadini e associazioni per far valere il buon senso prima che inizi il cantiere.
di Pietro Lacasella
L’appuntamento è per domenica 24 settembre, in piazza Dibona (Cortina), alle ore 10,30. Partecipare e divulgare è importante.