di Andrea Doi – Nuovasocietà
Provocazione o frutto di un smacco ricevuto? Difficile per il momento interpretare le parole del segretario generale del sindacato di polizia Siulp, Felice Romano, che chiede al ministro degli Interni di non mandare in Valle di Susa, per la manifestazione No Tav del 23 marzo, le forze dell’ordine, visto che ci saranno i parlamentari di Sel e Cinque Stelle. «In ogni Paese democratico – dice Romano – il Parlamento è la massima garanzia per la democrazia e i parlamentari sono la massima garanzia per il rispetto dei diritti». «Ecco perché, in occasione della prossima manifestazione No Tav, che si terrà in Val di Susa il prossimo 23 marzo e alla quale è stata preannunciata la presenza di oltre cento neo parlamentari, chiediamo al ministro dell’Interno di non inviare appartenenti alle forze di polizia per garantire i servizi di ordine pubblico». Insomma pare che al Siulp non sia andata giù questa partecipazione di massa dei parlamentari a sostegno del fronte No Tav, che di fatto legittima ulteriormente la lotta che i valsusini stanno portando avanti da decenni, con manifestazioni pacifiche, ma anche assalti alle reti del cantiere. «Riteniamo ingiuste accuse – aggiungono dal Siulp – quelle che individuano nelle forze dell’ordine la causa dei disordini chi si sono verificati nelle precedenti manifestazioni».
Poi la stoccata finale, con tanto di sarcasmo: «I poliziotti si sentono garantiti dai parlamentari e sicuramente anche i cittadini e le istituzioni locali della Val di Susa si sentiranno altrettanto garantiti dalla partecipazione in massa degli onorevoli. Ecco perché chiediamo alla Cancellieri di evitare la presenza dei poliziotti da troppi definita elemento di discordia oltre che inutile». Dal mondo politico è arrivata anche la prima risposta a Romano. Giorgio Merlo, del Partito Democratico definisce le parole del segretario Siulp «serie e incoraggianti». «Del resto, se si accusa, a volte e anche molto spesso, la polizia di essere tra le cause dei disordini verificatisi nel passato, è del tutto logico e comprensibile che la presenza in massa di molti parlamentari contro il Tav possa garantire, da sola, la buona riuscita della manifestazione e l’incolumità del cittadini».
Visto che tutto viene buttato sull’ironia c’è da aggiungere che mentre saranno tanti i senatori e onorevoli contro la Torino-Lione a scendere in piazza e a visitare il cantiere a Maddalena di Chiomonte, per il momento non sono pervenute le adesioni all’appello lanciato dal senatore del Pd Stefano Esposito, che sta organizzando una “gita” sempre al cantiere, con tanto di video camera, come alternativa ai colleghi No Tav.
Le parole del Siulp ricordano quelle dell’ex questore di Torino Aldo Faraoni il quale, poche settimane prima di lasciare la città affermò che i suoi uomini erano stanchi di sopperire in questa vicenda alla classe dirigente.
In sostanza c’è da augurarsi che tutto sabato fili liscio e che sia una grande manifestazione pacifica e di massa. E questo sarebbe un ulteriore smacco per chi conta molto sulla militarizzazione di un intero territorio, avvenuta per consentire, dopo anni, la realizzazione, ad oggi, di un buco di cinquanta metri.